La psicosi dei costi della politica e l’uccisione della stessa nel nome di un ingiusto e finto risparmio

La psicosi dei costi della politica e l’uccisione della stessa nel nome di un ingiusto e finto risparmio

Editoriali - In queste ore il candidato sindaco dei Cinque Stelle Massimo Erbetti ha fatto una promessa elettorale: in caso di vittoria porterà a zero i gettoni di presenza per i consiglieri comunali.

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In queste ore il candidato sindaco dei Cinque Stelle Massimo Erbetti ha fatto una promessa elettorale: in caso di vittoria porterà a zero i gettoni di presenza per i consiglieri comunali.

Ci finanzierà il reddito civico. Posizione ridicola e pericolosa. Che denota la totale assenza di rispetto per la politica e per il Consiglio Comunale e per il lavoro dei consiglieri comunali. Questa dei tagli ai costi della politica si configura come una delirante crociata moderna. Perché una persona normale dovrebbe spendere il suo tempo prezioso, come è prezioso il tempo di tutti gli uomini, e non avere neppure un rimborso? Rimborso che serve per mettere nelle condizioni tutti, o quasi, di poter fare politica. 

Se il consigliere pentastellato Gianluca De Dominicis non avesse avuto uno stipendio statale come si sarebbe potuto permettere di impiegare il suo tempo in Comune senza lavorare? Come potrebbe Erbetti, se invece di essere eletto sindaco finisse per sedere tra i banchi di Palazzo dei Priori come consigliere di opposizione, permettersi di non lavorare (visto che è titolare di una sua attività) per seguire i lavori del Comune?

L’idea di abolire i gettoni di presenza non è affatto innovativa. Non è affatto giusta, non migliora la qualità della politica. Anzi è discriminatoria, discriminatoria in maniera idiota. Chi “campa del suo” davvero non potrebbe permettersi di avvicinarsi alla vita politica del proprio Comune. Già ora non tutti possono permettersi una partecipazione attiva, togliere anche il gettone peggiorerebbe il quadro. Quanto vale introdurre disposizioni che permettono la candidatura solo a determinate condizioni di censo.

Forse Erbetti dovrebbe studiare di più la politica, le istituzioni. Consigliamo la lettura di un liberale come Norberto Bobbio e le riflessioni sui concetti di “libertà da” e “libertà di”. Togliere il gettone ai consiglieri comunali, che si impegnano per il bene della città (chi non lo fa dovrebbe essere messo alla gogna) per buttare tutto nel calderone di un generico reddito civico è solo demagogia. Torni indietro Erbetti, corregga questa sua dichiarazione. 

I Cinque Stelle non conquisteranno certo consensi alle comunali scimmiottando le dichiarazioni dei livelli nazionali. Non c’è nessuna virtù, nessuna idea di città e per la città, nessuna prospettiva nel dire che si abolirà il gettone di presenza per i consiglieri comunali. E’ solo un cavalcare la tigre. E le tigri, se non si è bravi e intelligenti, facilmente finiscono per mangiare chi cerca di cavalcarle. 

 

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