La Pietà alla National Gallery di Londra, le speranza del Comune di Viterbo

La Pietà alla National Gallery di Londra, le speranza del Comune di Viterbo

Homepage - Nella giornata di ieri il sindaco Leonardo Michelini e gli assessori Giacomo Barelli e Antonio Delli Iaconi, in visita a Londra per l'occasione, si sono spinti in quel di Trafalgar Square, per guardare con i propri occhi la bellezza di un pezzo di Viterbo in un luogo così prestigioso.

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“Il dado è tratto”. Non ha valicato il Rubicone ma lo Stretto della Manica però La Pietà di Sebastiano Del Piombo ha obiettivi di conquista. Almeno nelle aspettative del padre “putativo”: il Comune di Viterbo. Aspettative in qualche modo fondate, se si prendono per buone le dichiarazioni di Matthias Wivel, curatore del Credit Suisse per la mostra londinese: “E’ la prima esposizione del suo genere mai allestita e la prima a presentare l’opera di Sebastiano nel Regno Unito. Sebbene altamente stimato tra i collezionisti nel secolo XIX, Sebastiano è stato emarginato nell’immaginario collettivo in gran parte a causa della sua stretta associazione con Michelangelo, Raffaello e Tiziano. Spero che questa mostra possa incoraggiare un nuovo punto di vista su questo grande artista originale, evidenziando anche un aspetto trascurato dell’attività di Michelangelo”.

E se questo dovesse accadere l’attrattiva de La Pietà è destinata a crescere e questo significherebbe più visitatori in quel di piazza Crispi, dove l’importante opera del veneziano è destinata a tornare da fine giugno.

Nella giornata di ieri il sindaco Leonardo Michelini e gli assessori Giacomo Barelli e Antonio Delli Iaconi, in visita a Londra per l’occasione, si sono spinti in quel di Trafalgar Square, per guardare con i propri occhi la bellezza di un pezzo di Viterbo in un luogo così prestigioso.

La National Gallery di Londra infatti rende omaggio a Michelangelo Buonarroti e a Sebastiano Del Piombo in una grande mostra dal titolo Michelangelo e Sebastiano. Un Incontro di Idee.

La mostra esplora la collaborazione e l’amicizia tra i due artisti, complementari e diversi allo stesso tempo. In esposizione un nucleo di 70 opere tra dipinti, sculture, disegni e lettere che testimoniano il rapporto professionale e umano tra i due grandi artisti, conosciutisi a Roma nel 1511, quando Michelangelo stava già lavorando o al soffitto della Cappella Sistina.

La Pietà di Viterbo (1512-16), segna l’inizio della collaborazione tra i due ed è considerato il primo notturno per dimensioni e resa atmosferica della storia dell’arte.

L’amicizia tra i due artisti durò più di venticinque anni, ben oltre il trasferimento a lungo termine di Michelangelo nella sua nativa Firenze (1516) e la morte di Raffaello (1520). Si concluse aspramente dopo il ritorno permanente di Michelangelo a Roma per dipingere il Giudizio Universale nella Cappella Sistina, apparentemente a causa di un diverbio sulla tecnica pittorica. La loro collaborazione si sviluppò durante un momento particolarmente drammatico per l’Italia: tra rivoluzione, guerra e scisma teologico, ma anche di grande energia intellettuale e innovazione artistica. 

La Pietà 02

 

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