La Madonna col Bambino del Museo di Acquapendente è un capolavoro del Settecento

La Madonna col Bambino del Museo di Acquapendente è un capolavoro del Settecento

Homepage - Tra i pareri resi, c’è proprio quello di un grande specialista del settore, come l’ex soprintendente al Polo museale di Roma Claudio Strinati che lo riferisce a Filippo Germisoni detto il Moletta, un importante artista del Settecento italiano, nipote del pittore cortonesco Pier Francesco Mola e vincitore del primo premio al concorso bandito dall’Accademia di San Luca nel 1681.

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Una Madonna con bambino conservata nel Museo della Città di Acquapendente è oggi unanimemente riconosciuta dalla critica come un autentico capolavoro.

L’opera è attualmente in restauro presso il laboratorio per il territorio della Regione Lazio (ex provinciale), diretto da Paola Sannucci, anche direttore tecnico di restauro delle Gallerie Barberini e Corsini di Roma. Dai primi tasselli di pulitura eseguiti da Linda Bernini, sono emersi, sotto il pesante strato di sporco e una patina alterata, una qualità pittorica davvero notevole, con volumi e colori assolutamente incredibili. A tal punto da rendere necessaria una nuova rivalutazione dell’opera, che inedita, era stata precedentemente riferita all’ambito di Francesco Trevisani da Andrea Alessi, direttore della struttura. “Sotto lo strato di sporco sono emersi passaggi chiaroscurali assolutamente incredibili oltre ai colori originali, quali il rosso ciliegia per la definizione della bocca della Vergine, il bianco latte, il grigio perla e il rosa cipria per gli incarnati, resi in modo magistrale – le parole di Alessi -. La grande qualità esecutiva e la resa dei volumi rimandano necessariamente ad un artista certamente primario nel panorama pittorico del Settecento italiano che tuttora stiamo indagando. In questi giorni ho chiamato in causa i maggiori esperti per avere altri pareri, ma sono assolutamente certo che si tratti proprio di un pittore di grande levatura, operante a Roma all’inizio del Settecento”.

Tra i pareri resi, c’è proprio quello di un grande specialista del settore, come l’ex soprintendente al Polo museale di Roma Claudio Strinati che lo riferisce a Filippo Germisoni detto il Moletta, un importante artista del Settecento italiano, nipote del pittore cortonesco Pier Francesco Mola e vincitore del primo premio al concorso bandito dall’Accademia di San Luca nel 1681. Formatosi a Roma da Carlo Maratta, collabora dal 1711 con Marco Benefial (sino al 1713), sodalizio che si interrompe quando quest’ultimo inizia a lavorare per i Pamphilij. La Madonna con bambino del Museo della città, va dunque inquadrata in quest’ultima fase dell’artista e in particolare nella stretta collaborazione che ebbe con Marco Benefial nel viterbese, ed è dunque databile all’inizio del secondo decennio del ’700.

L’opera, assieme ad un ritratto di papa Clemente XIV di Giandomenico Porta saranno in mostra, il 15 dicembre presso il museo della Città, assieme ad altri reperti, alcuni dei quali inediti, restaurati dal laboratorio interno della struttura coordinato da Roberta Sugaroni. Un’occasione imperdibile per riscoprire l’arte italiana attraverso i suoi capolavori più pregevoli, oltre ad apprendere nozioni fondamentali sulle varie fasi del restauro dei reperti che saranno in mostra.


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