La guerra tra Comuni e Talete vinta dalla società di gestione idrica

La guerra tra Comuni e Talete vinta dalla società di gestione idrica

Politica - Diciotto comuni fecero ricorso al Tar per la delibera regionale che li obbligava a cedere gli impianti idrici alla società di gestione, ma il giudice respinge tutto

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Comuni contro Talete, la società di gestione idrica della Tuscia la spunta al tribunale amministrativo del Lazio, che ha respinto il ricorso presentato da 18 amministrazioni comunali viterbesi sulla cessione degli impianti idrici comunali a Talete.

Il Tar sembra mettere la parola fine su una diatriba che si protrae da tempo fra alcuni comuni della Tuscia e la società Talete. Alla sua nascita, infatti, la società era stata creata con l’intento di riunire la gestione degli impianti idrici di tutti i 60 comuni del viterbese sotto lo stesso tetto. Progetto che ben presto è caduto nel vuoto, quando svariate amministrazioni rifiutarono di far parte della società.

Negli anni a seguire alcuni di questi Comuni hanno ceduto e sono entrati in Talete, altri sono rimasti sui loro passi e hanno continuato a gestire il servizio autonomamente. Questo fino a quando la Regione Lazio ha imposto con una delibera che gli impianti dei comuni venissero ceduti a Talete spa. I 18 comuni, però, hanno continuato la battaglia e fatto ricorso presso il Tar per annullare la delibera.

Montalto di Castro, Tuscania, San Lorenzo Nuovo, Bassano in Teverina, Sutri, Orte, Vitorchiano, Vasanello, Bassano Romano, Cellere, Fabrica di Roma, Gradoli, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Monteromano, Villa San Giovanni in Tuscia, Latera e Gallese, questi i comuni non ancora in Talete, ma che ora grazie alla delibera del Comune saranno costretti a cedere le proprie infrastrutture alla società.

Secondo il Tar, che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso, la Regione ha infatti ragione, visto che la convenzione di cooperazione dell’Ato con Talete risale al 1999, dove viene scritto chiaramente che la missione finale è “garantire la gestione unitaria all’interno dell’ambito del servizio idrico integrato”.

 

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