La guerra di Arduino, aperta la strada per “le lobby” delle frazioni

La guerra di Arduino, aperta la strada per “le lobby” delle frazioni

Homepage - Un one man show che segna forse una nuova situazione politica. E se gli abitanti delle frazione riuscissero a sviluppare maggiore intelligenza e presenza al momento del voto potrebbero mettere in piedi una vera e propria lobby delle frazioni. Cosa che non si è mai materializzata, con effetti nefasti nelle zone periferiche rispetto Viterbo città.

ADimensione Font+- Stampa

Accendere la luce su Bagnaia, questa è la missione aperta da Arduino Troili. Il consigliere comunale del gruppo dei sette, che ha aperto la lunga crisi di dicembre, ha intenzione di non rinunciare al suo incarico e di metterlo a disposizione dei bagnaioli per cercare di spuntare un po’ di ascolto da Palazzo dei Priori sulle problematiche del paese.

Così, dopo aver bruciato la propria sedia di consigliere sul Focarone a gennaio, Troili ha scelto il Borgo per dare di nuovo fuoco alle polveri. E’ avvelenato e non è solo. In tanti hanno risposto all’invito per l’incontro tenuto nel pomeriggio di ieri. Clima caldo, tanto che a incassare le lamentele dei cittadini sono stati anche i consiglieri comunali d’opposizione presenti. A Bagnaia non si fanno distinzioni, tutti sono amministratori della città e delle frazioni e quindi responsabili di ciò che accade. Anche se nel caso di Bagnaia sarebbe meglio dire “non accade”.

Presenti due dei sette: Francesco Serra e Marco Volpi. C’erano anche le minoranze: Vittorio Galati, Francesco Moltoni e Gianmaria Santucci. Sarà difficile rivedere Troili tra i banchi della sala d’Ercole ma la sensazione è che nei prossimi mesi si farà vivo spesso con delle belle bordate all’indirizzo dell’amministrazione Michelini.

Il paese è con lui. Stanco e annoiato da decenni di latitanza del Comune. Con tanto di problemi accumulati e zero investimenti per cercare di dare una prospettiva a Bagnaia. L’esempio del nulla cosmico costruito intorno a Villa Lante, che rappresenta un attrattore turistico notevole, la dice lunga. Così come parla chiaro lo stato in cui versa viale Barozzi, che porta dalla piazza alla Villa. Ma i problemi sono anche altri e Troili non ha mancato di evidenziarli uno dopo l’altro.

Un one man show che segna forse una nuova situazione politica. E se gli abitanti delle frazione riuscissero a sviluppare maggiore intelligenza e presenza al momento del voto potrebbero mettere in piedi una vera e propria lobby delle frazioni. Cosa che non si è mai materializzata, con effetti nefasti nelle zone periferiche rispetto Viterbo città.

“E’ dal 1928 che commettiamo uno sbaglio dopo l’altro. Il primo errore fu non difendere con i denti l’autonomia comunale di Bagnaia”, ha sentenziato Troili. Non ha peli sulla lingua e descrive l’amministrazione Michelini “senza idee e senza quattrini”. Racconta la propria azione di consigliere, con oltre 200 email scritte e decine di interrogazioni. Il tutto per chiedere interventi e rispetto per Bagnaia. Definisce il centro storico “un cesso” e ne dà la colpa agli stessi abitanti, oltre che al Comune naturalmente.

Poi alcune idee su cui spingere l’acceleratore: costruire un sistema d’accoglienza e valorizzazione intorno a Villa Lante e recuperare la torre civica per renderla accessibile ai turisti. La guerra di Arduino è cominciata. Se i bagnaioli dovessero seguirlo davvero avrebbero l’occasione per tracciare un futuro diverso.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune