La dura arte del votare, tre consigli

La dura arte del votare, tre consigli

Editoriali - La politica è importante, anzi fondamentale. Ha deciso tanto nel tuo passato, determina il presente in cui vivi e predispone il futuro. Gli uomini politici sono importanti. Per questo il voto è momento fondamentale. Lo è nella costruzione dei destini di un Paese, di una Regione, di una provincia, di una città, di un borgo.

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La politica è importante, anzi fondamentale. Ha deciso tanto nel tuo passato, determina il presente in cui vivi e predispone il futuro. Gli uomini politici sono importanti. Per questo il voto è momento centrale. Lo è nella costruzione dei destini di un Paese, di una Regione, di una provincia, di una città, di un borgo.

Domenica tutto il potere è nelle mani degli elettori. Loro decideranno i destini degli uomini politici e dei partiti che si sono presentati. Determinando loro determineranno la realtà, o almeno buona parte di questa. Così è fondamentale capire prima di votare, lasciare la pancia fuori dalle urne e usare la testa e l’intuito.

Nelle urne è importante cercare futuro, colpire gli imbonitori, punire chi ha fatto male e premiare e mettere in condizione di lavorare chi ha fatto bene o sembra affidabile per poter fare bene. Il primo invito, da direttore di questo giornale che tanto spazio si sta prendendo sull’opinione pubblica del territorio della Tuscia, è di recarsi alle urne. 

Chi non vota non conta e fa decidere gli altri. E potete essere certi che gli uomini delle cordate di clientela, quelli col posto sicuro e spesso poco impegnativo, a votare ci andranno. Così come andranno a votare quelli che hanno ricevuto i favori e spesso quei favori li hanno incassati a discapito della collettività. Annacquare le clientele è il primo modo per affossare quella parte della politica e quegli uomini politici che intendono controllare i territorio con il mezzo del favore. 

Il secondo invito, che ho in cuore di fare ai nostri lettori e ai cittadini della Tuscia, è di recarsi nell’urna da uomini liberi. Questo significa non farsi intrappolare dalle reti ideologiche. Se il tuo partito di riferimento candida personaggi di dubbio valore per il futuro del territorio colpisci forte, così quel partito che tanto ami la prossima volta ci penserà meglio su chi candidare. E anzi colpire forte il partito di riferimento che candida personaggi discutibili, sempre che ce ne siano di questa specie nel Viterbese (ma la valutazione è tutta nell’intelligenza dell’elettore), è un mezzo di rinnovamento. Il “trombato” di turno uscirà dal gioco e questo rimetterà in circolo aria nuova e possibilità di rinnovamento anche dentro ai partiti.

Votare da uomini liberi significa votare oltre le promesse. Perché tanto gran parte di queste sono solo fandonie elettorali. Le stesse a cui ogni cittadino è abituato in questo Paese, Regione, provincia, comune o borgo del tanto parlare e del poco fare. Del fare per pochi a spese dei molti.

Il terzo invito è tutto sulla preparazione al voto. Informarsi, capire chi sono i candidati. Pesare le loro storie, le loro parole, le persone che hanno vicino. I giornali locali hanno raccontato in queste settimane il possibile. Dove non sono arrivati loro ci sono le pagine social dei candidati in ballo. Quelle ideate appositamente per questa campagna elettorale e quelle personali dei candidati. Leggetele, valutatele, cercate di capire chi sono quelli che vi chiedono il voto. Il voto, la cosa più importante in democrazia. La delega di ognuno di noi, cittadino, ad amministrare il Paese, la Regione. 

Andare alle urne, andarci da uomini liberi ed essere liberi cercando di essere informati. Non abbiamo altro da dirvi, saprete fare la scelta giusta. Perché a differenza di quanto creda qualche politico l’elettorato non è stupido e al momento giusto sa fare le scelte capaci di regalare sorprese. Buon voto. 

 

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