La crisi spiegata: ecco cosa è successo negli ultimi 7 giorni, schematicamente

La crisi spiegata: ecco cosa è successo negli ultimi 7 giorni, schematicamente

Homepage - Ecco uno spiegone per capire cosa è successo, schematicamente, da sabato 12 dicembre a oggi domenica 20.

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Doveva essere la settimana degli arrivederci al prossimo anno, invece si è trasformata a breve nella settimana degli addii. Sono bastati quattro giorni per scatenare l’inferno, dare fuoco alle polveri e certificare la morte politica dell’esperienza del centrosinistra-allargato a Palazzo dei Priori. Ecco allora uno spiegone per capire cosa è successo, schematicamente, da sabato 12 dicembre a oggi domenica 20.

Sabato 12 dicembre: nasce Moderati e Riformisti (qui e qui)
Nasce l’associazione Moderati e Riformisti, di fatto ufficializzazione della Confederazione delle liste civiche della maggioranza. Il presidente è Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo. Un’operazione benedetta dai fioroniani, che mette in difficoltà il Pd. O almeno parte di esso.

Martedì 15 dicembre: la cacciata di Andrea Vannini (quiqui e qui)
In serata all’assessore tecnico all’ambiente Vannini viene chiesto, come ha raccontato lui stesso, di dimettersi “trovando una scusa”. Vengono fatte pressioni, ma lui non cede. La notizia viene lanciata la mattina dopo da La Fune e ripresa da tutti i giornali. È l’inizio della fine.

Giovedì 17 dicembre: il Consiglio comunale, maggioranza sott’acqua (qui e qui)
Si arriva a giovedì in un clima surreale. Il sindaco Michelini sa di non avere i numeri per far approvare la nomina dei Revisori dei conti, il cui presidente secondo il sorteggio delle Prefettura dovrebbe essere il padre dell’attuale presidente del Consiglio comunale Marco Ciorba: Lorenzo Ciorba. Alla minoranza e ai serrapanunziani del Partito Democratico l’operazione sembra inopportuna. Durante la diretta di Sbottonati su Radio Verde, ci dicono, appare a tutti evidente che i fioroniani (invece favorevoli alla pratica) non si sarebbero presentati in Consiglio. Succede qualcosa: l’assise comunale si apre con la presenza dei sette serrapanunziani e la minoranza al completo: insieme bocciano la pratica. Unico sì quello del sindaco Michelini. Le opposizioni gli chiederanno di dimettersi, lui dirà che non lo farà.

Venerdì 18 dicembre: si apre una breccia anche tra le civiche (qui)
Paolo Simoni definisce “carbonare” le riunioni in cui si sarebbe decisa la cacciata di Andrea Vannini. È la prima voce critica all’interno delle liste civiche, dei Moderati e Riformisti.

Sabato 19 dicembre: mezzo Pd toglie la fiducia a Michelini, lui resiste e cerca di allungare i tempi (qui, qui e qui)
Sette dei dodici consiglieri del Partito Democratico in Consiglio comunale scrivono la parola fine all’esperienza di Leonardo Michelini. Gli chiedono di prenderne atto e, di fatto, di dimettersi. Si apre una faida con l’ala fioroniana del Pd che li dichiara fuori dal partito. I sette non rispondono, anche perché il nocciolo è un altro. In serata scrive anche Leonardo Michelini: “non mi dimetto, sfiduciatemi in Consiglio”. Sembra voler allungare i tempi, il prossimo Consiglio infatti è atteso per dopo le feste natalizie.

Domenica 20 dicembre: il Pd provinciale sfiducia Michelini (qui)
Interviene anche il segretario provinciale del Partito Democratico Andrea Egidi che di fatto sfiducia anche lui la maggioranza: “La maggioranza esplode nel momento in cui Michelini diventa il capo di una forza politica e chiede per la stessa spazio in giunta. Si trasforma quindi nel tempo, da uomo indipendente e punto di equilibrio a uomo di parte, che fa gli interessi della ‘sua’ parte”. Egidi lo invita a fare uno sforzo di saggezza ed autonomia, ma lui stesso ne dubita. Alle 18 intanto sono attesi gli auguri di Natale di Giuseppe Fioroni a San Martino. Si prevedono altri fuochi d’artificio.

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