Influenza, in tantissimi colpiti nella Tuscia ma è ancora atteso il picco

Influenza, in tantissimi colpiti nella Tuscia ma è ancora atteso il picco

Homepage - Nello specifico, dall’inizio della sorveglianza sono stati registrati quasi due milioni di casi in tutta Italia. Ad alimentare la crescita, come ogni anno, i contagi tra i bimbi sotto i cinque anni, tra cui si sono registrati 27,6 casi per mille assistiti

ADimensione Font+- Stampa

Mal di testa, febbre alta e raffreddore. In tanti a letto nella Tuscia in queste settimane. E il numero degli influenzati è destinato a crescere, visto che sono attese ancora tre settimane di picco. A differenza degli altri anni quest’anno influenza è arrivata nelle case con almeno tre settimane d’anticipo. Si è entrati nella fase di picco nei giorni delle feste ed è prevista una crescita dei contagi per almeno ancora tre settimane, poi si dovrebbe entrare nella fase di calo.

Nello specifico, dall’inizio della sorveglianza sono stati registrati quasi due milioni di casi in tutta Italia. Ad alimentare la crescita, come ogni anno, i contagi tra i bimbi sotto i cinque anni, tra cui si sono registrati 27,6 casi per mille assistiti. Ma l’incidenza a oggi risulta in aumento soprattutto tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni, che sono poi i più esposti alle conseguenze più gravi dell’influenza.

Complessivamente il livello di incidenza, dal 26 dicembre all’1 gennaio in Italia, è stato pari a 10,12 casi per mille assistiti, mentre nello stesso periodo della passata stagione influenzale s’erano raggiunti a malapena i due casi per mille assistiti. Ma le stime dicono che entro aprile lungo la Penisola si potrebbe toccare quota sette milioni. A favorire la circolazione dei virus anche le basse temperature di questi giorni.

Due i virus responsabili dell’infezione, quest’anno: l’A Hong Kong (H3N2) e il B Brisbane. Medesimi i sintomi, che compaiono tra i primo e il quarto giorno successivo al contagio: febbre, mal di testa, disturbi gastrointestinali, tosse, raffreddore, dolori muscolari. Nausea, vomito e diarrea sono stati riscontrati nei pazienti più gravi.

Come evitare il contagio? Le indicazioni giungono dall’Istituto Superiore di Sanità. Lavando frequentemente le mani, garantendo una buona igiene respiratoria (coprendo bocca e naso quando si starnutisce), rimanendo a casa in presenza dei sintomi dell’influenza e utilizzando le mascherine se alle prese con l’influenza e a contatto con persone malate (a casa o in ospedale). Anche se fa freddo, è poi importante garantire un buon ricambio dell’aria. Particolare riguardo va riservato al bagno (gli asciugamani in carta monouso sono i più sicuri) e alla camera da letto, che sono le stanze in cui i virus tendono ad annidarsi con maggiore frequenza.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune