Il “Vietnam” degli asili nido – I privati a Fersini: “Con le norme che volete introdurre molti di noi sono costretti a chiudere”

Il “Vietnam” degli asili nido – I privati a Fersini: “Con le norme che volete introdurre molti di noi sono costretti a chiudere”

Politica - Il regolamento per gli asili nido sta alimentando in città un bel dibattito. Domattina la questione torna in consiglio comunale. Cosa accadrà?

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nidoIl regolamento per gli asili nido sembra “il Vietnam”. Difficoltà in consiglio comunale e ora una lettera, abbastanza pesante, dai nidi privati convenzionati con il Comune.

 

IL COMUNICATO STAMPA DEGLI ASILI NIDO CONVENZIONATI

 

Quanto sta accadendo in consiglio comunale relativamente all’€™approvazione del nuovo regolamento sugli asili nido ci vede molto preoccupati.

 

La stesura di quello che sarà il nuovo strumento che normerà gli aspetti fondamentali per la gestione sia del nido comunale che di quelli privati/convenzionati, ha visto sicuramente un notevole lavoro da cui, però, noi strutture private, ad esclusione di un solo incontro in quarta commissione, dove oltre ad essere ascoltate abbiamo presentato un documento, siamo state completamente escluse e peraltro quanto richiesto del tutto ignorato. Bisogna comprendere che le strutture private convenzionate sono attualmente 9 e gestiscono 174 bambini, con l’€™impiego di 35 unità lavorative tra educatrici e personale ausiliario, su un totale utenza dell’€™anno passato pari a 246 bambini, cioè ben il 70% di tutta l’€™utenza il comune riesce a gestirla solo grazie a queste.

 

Questi dati devono non solo far ragionare chi in comune prenderà delle decisioni ma anche sul grave problema che si creerebbe qualora queste strutture, per vincoli non espressamente previsti nell’€™attuale normativa in vigore, ma decisi dall’assessore Fersini e dagli uffici dei servizi sociali, non potessero più essere in grado di offrire questo supporto al comune. Alcuni punti del nuovo regolamento, infatti, non sono del tutto in linea con quanto previsto da altri regolamenti vigenti in città con un numero di abitanti come Viterbo e, malgrado alcune di queste città come Reggio Emilia, Modena, Cremona, Grosseto, vengano prese ad esempio, solo alcuni aspetti (quelli più vincolanti) sono stati mutuati, mentre altri vengono del tutto sottaciuti o ignorati.

 

In concreto non può non essere evidenziato come la figura delle stesse educatrici, pubbliche e private, viene sminuita e ridimensionata, come il ruolo del coodinatore pedagogico diventi accentratore di funzioni che nei regolamenti presi ad esempio non riveste, come a parità di punteggio per l’€™accesso in graduatoria il minore preceda il maggiore andando contro quella continuità didattica che il regolamento riporta in alcuni punti, come la formazione passi da 20 ore a 50 in modo del tutto arbitrario e non mosso da una analisi concreta dei reali bisogni formativi.

 

Quello che, inoltre, ci rimane ancora più incomprensibile sono alcune prescrizioni per l’€™accreditamento delle strutture (accreditamento non previsto dall’€™attuale normativa) come l’€™obbligo di avere uno spazio esterno, certamente importante, ma che le precedenti autorizzazioni per l’€™apertura dei nidi non prevedeva, applicando così d’€™imperio ed in modo retroattivo una normativa che vedrà ben 8 strutture costrette a chiudere o cambiare sede; o la disponibilità a organizzare un servizio estivo al costo dell’€™analogo servizio offerto dalla struttura pubblica ma che il comune integra con propri fondi di bilancio perché molto superiore al prezzo pagato dall’€™utente, costringendo di fatto la struttura privata ad offrire tale servizio subendo una notevole perdita economica. Molte altre sono le incongruenze con regolamenti adottati nel Lazio o nella stessa Emilia Romagna tanto decantata. Ci rimane incomprensibile come la maggioranza, malgrado il lavoro ed i ragionevoli emendamenti presentati dall’€™opposizione (puntualmente bocciati), rimanga sulle proprie posizioni, dimostrando una conoscenza approssimativa del problema e delle realtà prese in esame.

 

Confidiamo, per l’€™interesse della particolare utenza di questo servizio che ricordiamo si rivolge ai bambini da zero a tre anni, che nel prossimo consiglio comunale si possano rivedere queste posizioni, per il bene della città e di chi lavora con professionalità ed impegno nel settore educativo della prima infanzia.

 

Arca dei bimbi

Giardino d’infanzia

Unitus

Piccolo mondo

La bottega dei talenti

La chioccia

La casetta delle fate

Milù€™

Buon pastore

Pollicino 1 e 2

 L’€™aquilone

 

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