Il Teatro Unione chiude la stagione con un trionfo

Il Teatro Unione chiude la stagione con un trionfo

Homepage - L’ultimo spettacolo andato in scena al teatro Unione per la stagione 2017/2018 può essere descritto con una sola parola: trionfo.

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L’ultimo spettacolo andato in scena al teatro Unione per la stagione 2017/2018 può essere descritto con una sola parola: trionfo.

Sul palco un cast a cinque stelle mette in scena “La Scuola” e si torna al liceo, all’ansia degli interminabili consigli di classe, all’euforia delle gite scolastiche e alle emozioni di quegli anni.

“Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi” queste le parole di uno strepitoso Silvio Orlando.
Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone. Siamo in tempo di scrutini in IV D. Un gruppo di insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti.
Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.

Silvio Orlando, Vittoria Belvedere, Antonio Petrocelli, Vittorio Ciorcalo, Roberto Nobile e Maria Laura Rondanini riempiono il Teatro Unione. Platea piena, palchi pieni, ma soprattutto pieni erano i volti di chi assisteva allo spettacolo e di chi applaudiva con foga e trasporto.

Un Teatro Unione come non eravamo più abituati a vederlo, traboccante di mani che applaudono e di risate, di visi di grandi e piccoli tutti rapiti dai divertenti scambi di battute degli attori sul palco. Perfetta l’organizzazione del teatro, perfetto il clima in ogni singolo momento in oltre due ore di spettacolo.

Il miglior modo per far rivivere luoghi come il Teatro Unione è viverlo, partecipare a ciò che lì dentro si organizza, perdersi per una sera nella bellezza di quel luogo che finalmente torna a pieno titolo nella vita culturale di Viterbo.

 

 

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