Il retroscena: Taborri salva la maggioranza da una piccola Caporetto

Il retroscena: Taborri salva la maggioranza da una piccola Caporetto

Homepage - Giovedì con il Consiglio in seconda convocazione e quindi con il numero legale ribassato a 11, la minoranza è stata ad un passo dal far iniziare la seduta senza i colleghi della maggioranza

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Taborri salva la maggioranza da una piccola Caporetto. È successo giovedì scorso in Consiglio comunale quando la seduta, in seconda convocazione, è partita al secondo appello, ma solo per un pelo. Il consigliere eletto nelle file del centrosinistra con Oltre Le Mura, dopo un rapido passaggio al gruppo misto e a Nuovo Centrodestra, e passato all’opposizione, anche se il suo atteggiamento ondivago lo fa ritenere dai colleghi di banco sempre più vicino alla coalizione di Governo della città che sostiene Leonardo Michelini, era assente alla prima chiama. Una assenza determinante.

Giovedì infatti con il Consiglio in seconda convocazione e quindi con il numero legale ribassato a 11, la minoranza è stata ad un passo dal far iniziare la seduta senza i colleghi della maggioranza. Al primo appello la conta si è chiusa a 10, quindi a vuoto, ma poteva essere chiusa a 11, se Goffredo Taborri non fosse stato colto impreparato e a colloquio con il sindaco Leonardo Michelini, al quale aveva dato più volte del quaquaraquà, e forse addirittura con parte della maggioranza. Quella di rito fioroniano.

La minoranza, se ci fosse stato Goffredo Taborri, avrebbe potuto guidare per qualche minuto il Consiglio, se solo Taborri fosse rimasto con i suoi colleghi di opposizione, magari anticipando la discussione di qualche punto all’ordine del giorno considerato caro. Il Consiglio alla fine è partito senza sorprese, con la maggioranza a fare la maggioranza e l’opposizione a fare l’opposizione.

Il fatto però ha evidenziato il colloquio del consigliere con il sindaco Michelini. Un fatto quantomeno curioso.

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