Il processo a Fersini e la triste politica delle bande

Il processo a Fersini e la triste politica delle bande

Editoriali - La dura legge della politica, non per l'interesse collettivo ma per il protagonismo delle bande. O no? Comunque tranquilli, il rimpasto si rivedrà a primavera. Perché? Non correte, ve lo racconteremo domani.

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Viterbo dall'altoIl calcio può essere a uomo o a zona, così anche la difesa del basket. La politica può essere, così è se vi pare, soltanto a bande. E’ dappertutto così, a tutti i livelli. E’ il potere, bellezza!; verrebbe da esclamare. Questo suona ancora più triste, e mette l’amaro dalla bocca dello stomaco all’ultima papilla gustativa che abbiamo in bocca, se la riflessione ci viene fuori nel giorno dei 33 anni dalla morte del sindaco della gente Luigi Petroselli. “E’ stato un sindaco di tutti, ha fatto per tutti”, questo servirebbe. Oggi è anche il giorno del “processo” a Fersini, al secolo assessore ai Servizi Sociali del Comune di Viterbo. Roba difficile da masticare. Ora non ci interessa fare l’avvocato di Fersini, anche ai nostri orecchi (approfittiamo per dirglielo, magari usa la critica per migliorarsi) sono giunte voci di troppe paternali e citazioni evangeliche là dove il Vangelo sarebbe bene fosse quello delle azioni e delle risposte tanto efficaci quanto rapide.

Non riusciamo però a trattenerci da una riflessione: questa storia della riunione dell’unione comunale del Pd convocata per “processare” un assessore è francamente una buffonata. Una roba da scolaretti, che giocano col potere (rigorosamente calato dall’alto, a modo di unti del signore per parecchi) e che invece di utilizzare tempo ed energie per rendere efficace il Comune capoluogo lo spendono per giocare allo “schiaffo del soldato”.

Perché processare Fersini? Questa domanda ci attorcina le budella. Cosa ha Fersini di più negativo di altri? Non condivide? E gli altri condividono? Forse non condivide su facebook, e questo avrebbe un senso rimproverarglielo. Ma questo forse andrebbe rimproverato un po’ a tutti, partendo da Leonardo Michelini. Fersini non lavora? E l’assessorato alla Cultura che taglia l’acqua a tutte le associazioni della città e nemmeno si preoccupa di capire se nella mischia c’è qualcosa di buono, di utile e funzionale lavora? A detta di qualcuno che siede in maggioranza (pensiero che non condividiamo, ma forse chi siede in maggioranza sa più cose di noi) neanche Ricci condivide. Ricordate il Rossi-pensiero? “Ricci va avanti da solo e nessuno lo ferma”. Lì il Pd è andato in bestia, perché qualcuno ha detto che un loro assessore ha dei problemi nella gestione delle cose. A distanza di un pugno di giorni però lo stesso Pd processa un altro dei suoi assessori.

Tutto surreale, tutto incapibile per i normali cittadini. Ed è così che questi poveretti, di cui tutti si ricordano solo nei giorni del voto, si domandano: ma che ha fatto Fersini per essere processato dai suoi? Niente, state sereni. Niente di diverso dagli altri. E’ tutta roba di potere, di coperture in consiglio, di correnti di appartenenza. Ho la triste e vaga sensazione che tutta questa roba, di guerra e guerrette, faccia perdere a chi dovrebbe lavorare per il benessere di questo territorio un sacco di tempo. Roba da processarli tutti per astensionismo sul posto di comando. Comunque tranquilli, il rimpasto è rinviato a primavera. Perché? Ve lo raccontiamo domani.

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