Il Polo Nord del Riello messo all’asta

Il Polo Nord del Riello messo all’asta

Homepage - Va all'asta per 50milioni di euro il complesso del Polo Nord al Riello, il grandissimo centro polifunzionale mai terminato. Tonnellate di cemento e ferro che da anni fanno parte dello skyline viterbese.

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E’ stata pensata come una delle opere più grandi e faraoniche di Viterbo, se non del centro Italia. Un enorme edificio a base tonda con livelli che salgono in alto e scendono sotto terra: al suo interno negozi, multisala, palestra, resort, piscina, supermercato e quant’altro. Alla fine si è rivelata essere la più grande incompiuta della città, una struttura immensa i cui lavori sono fermi da anni, lasciando in dono a Viterbo uno scheletro di cemento e ferro. Stiamo parlando del Polo Nord, il mega centro polifunzionale che sarebbe dovuto sorgere a Riello e di cui, attualmente, tutti possono vedere la fine.

Le gru immobili da anni e le alte colonne di cemento, sono ormai parte dello skyline della città e ogni tanto girando per Viterbo qualcuno si chiede cosa sia quel gigantesco edificio ai suoi margini. Dopo anni di immobilismo, però, qualcosa si blocca e ora l’intera struttura andrà all’asta. L’immobile costruito dalla società Polo Nord, dell’imprenditore Pietro Ferri, è stato infatti sottoposto a una procedura esecutiva immobiliare: un pignoramento concesso dal tribunale alla banca Unicredit, che nei confronti di Ferri vanterebbe un credito di circa due milioni di euro. Anche se la società è di tutt’altro avviso.

Ed è così che tutto il complesso verrà battuto all’asta. Prezzo di partenza: 50milioni di euro, che probabilmente nessuno offrirà mai. Dall’altre parte, però, Ferri si toglie qualche sassolino dalla scarpa ai microfoni del Corriere di Viterbo: “Sono i due tempi della giustizia. Da una parte, dopo quattro anni e tre avvicendamenti di giudici, sono ancora in attesa dell’esito di un contenzioso con la banca in merito a un debito che ho ragione di ritenere non dovuto. Dall’altra la stessa banca, in forza di un titolo provvisoriamente esercitato, riesce a ottenere l’esecuzione immobiliare in tempi velocissimi”.

“Io non mollo – dice Ferri – finché non riuscirò a dimostrare che quelle somme non sono dovute”. L’imprenditore, infatti, è convinto di poter rientrare in possesso dell’edificio con una trattativa privata prima dell’asta.

Il problema principale, però, rimane intatto: qual è il futuro di questo colosso architettonico. Completare l’opera? Il costo è stratosferico, visto che attualmente ne esiste sono lo scheletro e nulla più. Il progetto, infatti, sebbene di pochi anni fa, proviene da un periodo – quello pre-crisi economica – in cui le opere mastodontiche avrebbero potuto essere ultimate, ma ora? C’è davvero questa disponibilità economica per terminare l’opera e metterla in funzione. Tutta Viterbo ci spera, ma le prospettive non sono certo ottime. Anche se si parlasse di abbatterlo, comunque, i problemi non mancherebbero visto che la spesa, tutto sommato, sarebbero non lontana da quella per completarlo. Un’opera a metà, quindi, che ancora a lungo rimarrà sull’immagine della città di Viterbo, a imperituro simbolo delle gigantesche opere del passato.

Foto Fisioterapy Center

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