Il pagellone di fine anno

Il pagellone di fine anno

Politica - E' arrivato fine dicembre, è tempo di ripensare all'anno che sta per finire. Questo il pagellone de La Fune dei personaggi che più o meno ci hanno fatto "divertire" in questi mesi. A Voi!

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E’ arrivato fine dicembre, è tempo di ripensare all’anno che sta per finire. Un anno che ha portato a Viterbo una nuova giunta e un sindaco di centrosinistra. Aria nuova? Questo il pagellone de La Fune dei personaggi che più o meno ci hanno fatto “divertire” in questi mesi. A voi!

Ah, un’altra premessa. Si gioca!

Più o meno.

 

Partiamo dalla maggioranza

Leonardo Michelini voto 5,5, ma sulla comunicazione voto 3. A volte pubblicamente si fa prendere la mano e va un po’ oltre. Parla poco con la stampa e rimane sempre in seconda linea. Ci vorrebbe una infarinata di coraggio. Mettersi in gioco visivamente oltre che politicamente porterebbe qualche beneficio a lui e alla sua giunta. La città si aspettava un grosso cambiamento, che non c’è stato. Le proteste sono a livelli mai visti. Serve un cambio di marcia. Da rivedere.

 

Luisa Ciambella voto 6. Giovane ed esperta vicesindaco di area fioroniana. Quando prende parola quel che dice pesa come il piombo. Interviene poco e gestisce sottotraccia emergenze reali di bilancio. La questione Esattorie Spa l’ha affrontata di petto. Bilanciata.

 

Giacomo Barelli voto 3. L’assessore alla cultura prende uno 0 per la gestione dei rapporti umani, un 6 per come gestisce i lavori in consiglio e come riesce nonostante tutto a portare avanti le sue idee nell’incuranza generale e un 3 proprio per le sue idee. Incapace a gestire i rapporti con le associazioni, personalizza ogni dibattito e non riesce a ragionare se non su basi di legalità e illegalità, come se il concetto di opportunità non sapesse nemmeno cosa fosse. Se ci si parli finisci per forza a litigarci, anche se vuoi fargli un complimento. Attaccabrighe.

 

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Filippo Rossi (Viva Viterbo) voto 4,5. E’ indigesto alla gran parte del consiglio, maggioranza inclusa. Da presidente dell’assise comunale ha iniziato zoppicando, ma sta imparando. Nonostante gli sforzi apparenti non riesce a gestire con serenità situazioni di tensione in aula. Molto attivo sui social network, in particolare su Facebook, dove non le manda a dire. Epica la sua uscita su idioti e provinciali. Incontenibile.

 

Francesco Serra (Pd) voto 7. Il capogruppo del Partito Democratico combatte come un leone. Le sue parole, come quelle di Luisa Ciambella, pesano come piombo. Parla poco ma lo fa con precisione. Il voto sarebbe stato più alto se fosse riuscito a stoppare il Festival delle Luci. Invece lo ha solamente criticato a posteriori, nonostante fosse evidente già da prima cosa stesse accadendo. Tosto.

 

Maurizio Tofani (Oltre le Mura) voto 6. In consiglio la sua esperienza pesa e non poco. Non si è fatto notare per interventi particolari, anche se ultimamente ha preso una posizione chiara difendendo Michelini quando le associazioni lo attaccavano e chiedevano di essere ascoltate. Non condividiamo le parole (“è la politica che decide”) non nel merito, ma nel contesto. Nessuno ha mai detto che non debba essere la politica a dire l’ultima parola. Fuori Tema.

 

Sergio Insogna (Oltre le Mura) voto 5. Noto per la sua capacità a trattare con le associazioni, casca dentro la voragine costruita da Viva Viterbo sui temi della cultura additando le associazioni di avere pregiudizi. Da neo delegato allo sport alla prima iniziativa -un convegno su Viterbo capitale europea dello sport- fa infuriare tutti per il costo del convegno e per il destinatario della somma messa a bilancio. Piromane.

 

Melissa Mongiardo (Pd) voto 6,5. Epiche le sue crisi isteriche che dimostrano una grande passione. Fa sua la battaglia sulle coppie di fatto lanciata da Movimento 5 Stelle prima e da Mario Quintarelli (Pd) poi. Ma sono i suoi copricapo a creare scompiglio. Emotiva.

 

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Mario Quintarelli (Pd) voto 10. Al primo consiglio stupisce tutti e attacca la maggioranza, al congresso vota Renzi dopo una battaglia durata un anno per ottenere la sua tessera Pd. Incapace a farsi capire, nel voler individuare uno spazio per valorizzare i mercatini etnici si spiega male facendo capire che vorrebbe realizzare un lager per commercianti ‘negri’. Fantasista.

 

Paolo Moricoli (SEL) voto 4. Capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, doveva essere la voce critica della maggioranza, lo stimolo e il pungolo per l’azione amministrativa. Doveva occupare uno spazio di opposizione costruttiva al governo della città. In questi mesi invece sarà ricordato per il caos creato con le sue dichiarazioni in favore di Giacomo Barelli e per i suoi “cìcìcì” in aula con il consigliere De Alexandris, poi nulla più. Inconsistente.

 

Maria Rita De Alexandris (Viva Viterbo) voto 5,5. Il consigliere di Viva Viterbo si prende un 4,5 per la propositività, e un 6,5 per il suo gioco di squadra con l’assessore Giacomo Barelli con il quale si passa la palla continuamente in consiglio comunale. In due mettono in scacco la maggioranza dei consiglieri PD. Pasionaria.

 

Daniela Bizzarri (Pd) voto 6,5. Entra nel silenzio e una volta dentro combatte come una leonessa. Epiche le sue tirate di capelli con Chiara Frontini e la sua costanza in consiglio comunale. Presenzialista.

 

Arduino Troili (Pd) voto 4. Un nome, un programma. Quando si parla di coppie di fatto invece di “fare pippa” attacca tutti e dice che occorrerebbe trattare gli omosessuali “con amore”. Insiste che in città c’è altro a cui pensare, ma non si rende conto che con questo atteggiamento è lui a far perdere tempo. Innamorato.

 

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