Il pagellone de La Fune: parte terza, la società (in)civile viterbese

Il pagellone de La Fune: parte terza, la società (in)civile viterbese

Cronaca - Dopo le pagelle dedicate al Comune di Viterbo, a maggioranza (leggi) e opposizione (leggi) ecco quelle al "resto del mondo". Buone Feste a tutti i lettori de La Fune.

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Dopo le pagelle dedicate al Comune di Viterbo, a maggioranza (leggi) e opposizione (leggi) ecco quelle al “resto del mondo”. Buone Feste a tutti i lettori de La Fune.

 

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I politici

Umberto Ciucciarelli. Il leader della formazione simil-leghista Unione della Tuscia non risponde alle domande e spesso si contraddice. Ma dice che lo fa apposta perché non vuole farci capire niente. Contento lui. Voto 4. Evasivo. Voto 0 carbonella per i suoi “saluti romani”.

Federico Fracassini. Più sobrio del suo amico\nemico Umberto Ciucciarelli, è tornato alla ribalta ora dopo mesi di silenzio. Che ne sarà di lui? N.C. Troppo presto.

Alessandro Pepponi. Manda un tweet al vetriolo contro Alvaro Ricci, subisce la censura del proprio movimento Viva Viterbo, si dimette, ma alla fine ottiene la sua vittoria: Ricci non è più assessore al centro storico. Voto 9 in Lungimiranza politica. Voto 3 in “nuovi media” perché le sue critiche a chi racconta cosa scrive dimostrano che non si rende conto che un vicepresidente che parla, fa notizia. Fuori dal mondo.

Il Partito Democratico. Dilaniato da mille correnti, è un brutto sponsor per la politica contemporanea. Quando prova a imporre qualcosa al sindaco ne esce con le ossa rotte. Il decalogo di Serra e Calcagnini è quasi carta straccia. Aveva chiesto la testa di Barelli e si è ritrovato in mano l’orecchio di Alvaro Ricci. Voto 3. Circo.

Bruno Capitoni. Memorabili i suoi ripetuti ultimatum caduti nel vuoto a Marcello Meroi nella primavera scorsa al tempo della giunta tecnica a Palazzo Gentili. Voto 3. Ultimatumista.

Marcello Meroi. Il presidente della Provincia fa quel che può a Palazzo Gentili. Ha pochi soldi da gestire, è da sempre in rotta con la Regione, con lo Stato centrale e con i partiti della sua maggioranza. Definito “barattolo di Nutella” da Andrea Scaramuccia, non si scompone mai. Voto 6. Notaio.

 

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I non politici

Francesco Cerra. Nonostante le difficoltà dovute al mancato rispetto delle promesse da parte dell’Amministrazione, la sua compagnia teatrale, il Tetraedro, rifiuta i soldi del comune di Viterbo e va avanti a testa alta. Voto 8. Inossidabile.

Gian Maria Cervo. Le edizioni del suo Quartieri dell’Arte non si contano ormai più. E ogni anno riesce a stupire. Per qualità e quantità. Il suo festival fa parlare di Viterbo tutto il mondo. Voto 8. Internazionale.

Irene Temperini. Con l’energia che ha potrebbe fare di tutto. Anzi no, lo fa. Voto 8. Temeraria.

Arnaldo Sassi. È andato in pensione e ha lasciato il suo giornale in mano a un giovane, un gesto e un segnale importante per questo paese. Voto 8, perché solo con la pensione dei “vecchi”, noi giovani avremo un futuro. Voto 5 perché l’allora suo giornale mi ha dato del giornalista a gettone. Non si dice. Cattivo.

Carla Vanni. Con l’energia che ha può fare di tutto, anche il capo Ultras della Viterbese. Ironica e spietata. Decisa e intransigente. La sua foto profilo su Facebook è esagerata. È rimasta però ai tempi delle crociate. Voto 3. Medievale.

Michele Bonatesta è l’ex senatore\giornalista che scrive come parla. Parla come scrive. E non ci si capisce una mazza. L’unica cosa che abbiamo capito è che alla fine Roberto Pomi gli è diventato antipatico. Voto 6 perché in fondo ci è simpatico. Voto 2 per la sintassi. E voto 0 perché confonde me e Roberto Pomi. O no?

Lucio Matteucci. Semplicemente scassaballe. 

 

 

 

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