Il miraggio di un lago da bere e il rischio degli allarmi lanciati

Il miraggio di un lago da bere e il rischio degli allarmi lanciati

Editoriali - Lago di Bolsena, sua maestà il vulcano, il bacino vulcanico più grande d’Europa. Chiamate come volete questo arco d’acqua incastonato tra le campagne viterbesi ma non potrete mai non riconoscerne la suggestione e il fascino. Posto praticamente magico, dove si incontrano la bellezza di un paesaggio mozzafiato, mille storie, il relax e la grandezza del buon mangiare e bere.

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Lago di Bolsena, sua maestà il vulcano, il bacino vulcanico più grande d’Europa. Chiamate come volete questo arco d’acqua incastonato tra le campagne viterbesi ma non potrete mai non riconoscerne la suggestione e il fascino. Posto praticamente magico, dove si incontrano la bellezza di un paesaggio mozzafiato, mille storie, il relax e la grandezza del buon mangiare e bere.

Puntualmente ogni estate arrivano informazioni non proprio rassicuranti, come quelle contenute nel bollettino di Goletta Verde e che parlano di presenza fuori norma di cariche batteriche in diversi punti del lago. Notizie che puntualmente generano il marasma emotivo presso il “popolo del lago”. Quell’insieme di ristoratori, gestori di bar, campeggi, canoe e naturalmente i bagnanti.

C’è poi la questione che i dati Arpa, ente preposto dalla legge a verificare e in caso di non balneabilità delle acque tenuto a far scattare tutto il protocollo per i divieti, che non coincidono con quelli di Legambiente. Una questione spinosa e ricca di sfaccettature. Certo è che tutti, non solo gli ambientalisti, dovrebbero capire una cosa basilare: se si perde la salute del lago saltano anche tanti posti di lavoro ed economie collegate. Eppure, nonostante gli allarmi lanciati, non emerge nel tessuto sociale del posto una consapevolezza profonda della necessità di agire per migliorare e dare una nuova vita al lago stesso.

Non si è andati oltre ai proclami elettorali del “lago da bere” e la situazione del Cobalb, che si occupa della depurazione delle acque, rimane con tante criticità. Questo l’errore più grande. Al tempo stesso, oltre la pressione dei dati allarmanti diffusi in piena stagione turistica, anche il fronte ambientalista non riesce a sfondare e a imporre l’importante tema sul territorio e sui tavoli della politica. Così che alla fine si rischia al contempo di avere un lago con problemi e un turismo che se la dà a gambe, senza però avere costruito una prospettiva d’intervento serio nell’una e nell’altra direzione. Che poi è la medesima direzione: la tutela del lago.

Foto Fisioterapy Center

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