Il M5S torna a chiedere un’amministrazione più open source

Il M5S torna a chiedere un’amministrazione più open source

Homepage - Dopo una mozione approvata nel 2013 sulla sostituzione dei software comunali, non si è mosso più nulla e ora i pentastellati chiedono spiegazioni

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Il movimento 5 stelle torna alla carica e presenta una richiesta di aggiornamento sullo stato di attuazione della propria mozione, approvata nel 2013, riguardante l’adozione di software open source negli Uffici del Comune. Un software si definisce Open Source quando gli autori rendono pubblico il codice sorgente, “regalandolo alla comunità”, favorendone il libero studio e permettendo a chiunque di apportarvi modifiche ed estensioni.

“Uno degli esempi più semplice da citare – dicono dal M5S di Viterbo – è la sostituzione di Windows e MS Office (a pagamento e proprietari) con Linux e LibreOffice (gratuiti, equivalenti e liberi). I vantaggi sono molteplici, qualicosti solitamente minori o addirittura inesistenti (risparmio per la collettività)accesso al codice sorgente, garantendo il pieno controllo sulle operazioni svolte dal software; indipendenza dal fornitoreaggiornamenti gratuiti; possibilità di riutilizzo di applicazioni sviluppate per altre amministrazioni; comprovata qualità delle applicazioni; uso di standard aperti, universalmente riconosciuti e stabili nel tempo, pieno rispetto dei Dlgs e direttive nazionali; estrema robustezza e immunità ai tanti virus sviluppati per ambienti Windows”.

“La prima mozione che presentammo appena entrati a Palazzo dei Priori, fu una vittoria per certi versi anche inaspettata. Nel testo chiedevamo alla nostra amministrazione Comunale di impegnarsi a favorire l’utilizzo di Software Open Source nei propri Uffici, ma un emendamento, accolto, chiese di fornire una prima relazione volta a capire lo stato “attuale” (riferito al 2013, lo ricordiamo) di adozione dell’open source e, addirittura, una seconda relazione dopo 6 mesi /un anno per comprendere quanto la mozione fosse stata effettivamente rispettata”.

“Purtroppo, ad oggi, – concludono i pentastellati – non abbiamo mai ricevuto né la prima relazione né la seconda e, conseguentemente, la mozione approvata è stata disattesa. Ci chiediamo se due anni e mezzo siano stati sufficienti alla nostra Amministrazione per riuscire ora a produrre una relazione che andava presentata ‘immediatamente’ o se si preferisca disattendere ancora una volta la volontà dei cittadini Viterbesi, espressa tramite i loro rappresentanti democraticamente eletti e se sia finalmente giusto il momento di favorire questo processo virtuoso, sia eticamente che economicamente”.

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