Il grande pranzo dei facchini. Il minuto di silenzio per Parigi, i bozzetti di Ascenzi e la pace col Comune

Il grande pranzo dei facchini. Il minuto di silenzio per Parigi, i bozzetti di Ascenzi e la pace col Comune

Homepage - Un grande pranzo sociale per il Sodalizio dei facchini. Cravatta a bande bianche e rosse e vestiti impeccabili, sorrisi e diverse cose importanti da sottolineare. Tutto nella splendida cornice di Villa Finisterre (Fabrica di Roma).

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Un grande pranzo sociale per il Sodalizio dei facchini. Cravatta a bande bianche e rosse e vestiti impeccabili, sorrisi e diverse cose importanti da sottolineare. Tutto nella splendida cornice di Villa Finisterre (Fabrica di Roma). Una tradizione lunga, iniziata nell’epoca di Volo d’Angeli. Allora era il costruttore Zucchi a offrire questa giornata di festa per ringraziare i cavalieri di Rosa del sacrificio del trasporto. Una giornata bella, dove il divertimento è andato a braccetto con l’amicizia e lo spessore umano.

Un pensiero agli attacchi di Parigi

La notte che ha preceduto la giornata del pranzo sociale è stata di quelle che ti piegano, che scavano un solco dentro. Tutti hanno già in mente i terribili fatti, ancora fumanti, di Parigi. Alle 9.45 dalla pagina facebook del Sodalizio parte un messaggio: “Per solidarizzare con i nostri fratelli francesi, colpiti al cuore da attentati vili e ignobili e in memoria delle vittime, oggi, nel corso del pranzo sociale, i facchini osserveranno un minuto di silenzio”. E inizia proprio così, con questo pensiero, il pranzo.

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I presenti e il ritorno delle autorità comunali

250 i commensali che hanno condiviso la giornata. Tutta la famiglia del Sodalizio, a fare festa intorno ai pilastri Massimo Mecarini e Sandro Rossi, i rappresentanti di associazioni e realtà amiche, i Fiorillo e Raffaele Ascenzi. Presenti anche le autorità comunale, segno che la frattura si sta sanando. Al tavolo il sindaco Leonardo Michelini, l’assessore ai Grandi Eventi Giacomo Barelli e il consigliere Maria Rita De Alexandris.

Il dono di Ascenzi e le targhe

L’ideatore di Gloria ha voluto ringraziare uno a uno i facchini con il dono di una stampa autografata della nuova Macchina di Santa Rosa. Un bel gesto per sottolineare la gratitudine per quanto fatto lo scorso tre settembre. A tutti i cavalieri di Rosa con sulle spalle cinque trasporti, o multipli di cinque, è stata consegnata una targa ricordo. Tra loro anche il capofacchino Sandro Rossi, giunto a quota 35.

Il primo pranzo senza Nello

Presente, con la cravatta del Sodalizio bene annodata, Lorenzo Celestini. Il figlio del grande e indimenticabile “presidentissimo” ha voluto essere presente al pranzo sociale di quest’anno. Il primo senza Nello.

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