Il giallo di quei 908mila euro che ballano tra Comune di Viterbo e Talete

Il giallo di quei 908mila euro che ballano tra Comune di Viterbo e Talete

Homepage - Sta di fatto che il Comune di Viterbo, rappresentato da Michelini, si è astenuto al momento del voto favorevole espresso sul bilancio dall'assemblea dei soci. Infine, fatto saliente, nel bilancio di previsione 2016 di Palazzo dei Priori non c'è traccia del credito che il Comune avrebbe riconosciuto a Talete e che dovrebbe risultare come debito.

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Talete deve incassare un credito di 908mila euro dal Comune di Viterbo? Forse sì, forse no. Non è il titolo di un riscoperto giallo di Agatha Christie ma una faccenda tutta viterbese su cui i consiglieri di minoranza chiedono sia fatta piena luce.

Così ieri hanno inviato una lettera dove ricostruiscono il quadro di quanto emerso in questi mesi, mettendo in evidenza l’esistenza di contraddizioni logiche piuttosto significative. Destinatari gli unici che possono fare chiarezza: il sindaco Leonardo Michelini e il presidente della società che gestisce il servizio idrico provinciale Parlato.

Il grande mistero di Talete, che non tutti sono riusciti a comprendere, ha origine nel bilancio 2014. E’ stato approvato il 21 dicembre dal cda e successivamente sottoposto all’approvazione dell’assemblea dei soci con un risultato negativo, un passivo, pari a 21mila euro circa. Ma a monte c’era un bilancio di altra pasta, proposto dall’ex presidente Stefano Bonori, che evidenziava una perdita di 4milioni e 330mila euro. In pratica si è passati dal giorno alla notte.

Sul bilancio approvato compare il riconoscimento di un credito di Talete verso Palazzo dei Priori pari a 908mila euro. Non proprio bruscolini. A sostenere l’esistenza del credito anche il parere dell’organo di revisione legale di Talete.

Ma quanto dice la società non coincide con quanto sostenuto dal Comune per bocca del ragioniere capo Stefano Quintarelli che, nel parere di regolarità tecnica e contabile sul Rendicontro di Gestione per l’esercizio finanziario 2015 si esprime così: “Rimane quindi complesso ipotizzare, come già fatto dal cda Talete nel Bilancio di Esercizio 2014 e confermato anche dal Collegio Sindacale, la certezza di una posizione creditoria di 908mila euro dovuta dal Comune di Viterbo per mancata assegnazione di lavori. Presunta e reclamata posizione creditoria di 908mila euro, che non trova riscontro nelle scritture contabili del rendiconto di gestione 2015”.

Sta di fatto inoltre che il Comune di Viterbo, rappresentato da Michelini, si è astenuto al momento del voto favorevole espresso sul bilancio dall’assemblea dei soci. Infine, fatto saliente, nel bilancio di previsione 2016 di Palazzo dei Priori non c’è traccia del credito che il Comune avrebbe riconosciuto a Talete e che dovrebbe risultare come debito.

Le opposizioni chiedono una spiegazione, per rendere a tutti possibile comprendere come stanno le cose. Considerando che la cifra che balla è di un milione di euro circa.

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