Biblioteca must go on. Appello alla politica distratta e ai cittadini

Biblioteca must go on. Appello alla politica distratta e ai cittadini

Editoriali - Biblioteche viterbesi, dove stanno i politici? In attesa che qualcuno batta un colpo rivolgiamo un appello ai viterbesi che possono per sostenere e dare un segnale di vicinanza.

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Pelliccia 2Il Consorzio delle Biblioteche va avanti e rilancia. Il commissario Paolo Pelliccia, il personale e i volontari di una struttura chiamata a nuova vita in epoca recente, grazie al sostegno determinante di Unindustria Viterbo, sono tutti d’un sentimento. Lavoro, lavoro, lavoro è la risposta alla crisi che minaccia la sopravvivenza del sistema delle biblioteche di Viterbo.

Una crisi pericolosa e innescata nei fatti dalla riforma che con l’arrivo del nuovo anno ha travolto gli enti provinciali. Un cambiamento che ha spinto l’ente di via Saffi, alle prese con troppi punti interrogativi su quello che sarà il suo destino su tanti fronti, a non mettere in bilancio la propria quota di sostegno al Consorzio. Consorzio che, vale la pena ricordarlo, si regge sui soldi messi dal Comune di Viterbo e da Palazzo Gentili. Morale della favola mancano all’appello la bellezza di 500mila euro. Mica bruscolini, verrebbe da dire.

Nonostante questo la macchina delle biblioteche non si è fermata. I tre mesi che abbiamo davanti saranno caratterizzati da una serie di appuntamenti di livello, che porteranno in città personaggi, intellettuali e idee. Ma nel cassetto ci sono altre iniziative. Il 12 febbraio per esempio è atteso l’arrivo di Piergiorgio Oddifreddi, che sotto l’egida del Consorzio, incontrerà le scuole al cinema Lux.

Costo del tutto? “Zero”, ci tiene a precisare Pelliccia. Alla conferenza di stamani non è mancato il pepe. Diverse le bordate lanciate dal commissario, che ha parlato di una città dove la cultura è sulla bocca di tanti, ma poi alla fine “c’è chi lavora e chi fa passerella”.

Ma non è tanto questo che oggi c’interessa. Oggi ci preme mettere in evidenza un fatto. Al di là della “tigna” di Pelliccia e i suoi la biblioteca di Viterbo ha bisogno di amici. Amici come Unindustria che ha permesso alla città di avere una biblioteca vera a viale Trento. Amici come i tanti che da qualche tempo a questa parte a piccole “botte” di 500 euro stanno consentendo al sistema bibliotecario viterbese di essere un’eccellenza a livello nazionale. Questi soldi vengono infatti donati per l’acquisto di nuovi libri, così la biblioteca sta crescendo e si configura come all’avanguardia. Tutto questo credito conquistato sul campo permette poi di attirare filosofi, scrittori e intellettuali di vari rami a costo zero.

Non è chiara la sorte del Consorzio, anche perché la politica locale si muove con la classica flemma che la contraddistingue da sempre. All’appello mancano 500mila euro, ma nessuno si è attivato all’interno delle istituzioni per affrontare di petto il problema. Una roba piuttosto paradossale per una città che sbandiera d’essere “d’arte e di cultura”. Che farà il Comune di Viterbo? E la Regione Lazio? Non è dato saperlo, nessun amministratore è infatti intervenuto in proposito.

L’appello che lanciamo a loro è di battere un colpo, di uscire allo scoperto. Al tempo stesso chiediamo ai viterbesi che possono farlo di far sentire la propria vicinanza e presenza al Consorzio Biblioteche.

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