Il conflitto di interessi è stato svelato?

Il conflitto di interessi è stato svelato?

Politica - Camilli, Barelli, l'osservatorio Legalità e Caffeina: un pasticcio svela il conflitto di interessi?

ADimensione Font+- Stampa

Iniziamo dalla fine, ma Giacomo Barelli è ancora parte integrante della Fondazione Caffeina in qualità di presidente di un’associazione che risulta tra i suoi fondatori? Ce lo chiediamo perché l’assessore alla cultura del comune di Viterbo nei giorni scorsi è stato ospite della webradio di Confcooperative e intervistato da Daniele Camilli al quale ha rilasciato un’intervista fiume che ha lasciato qualche dubbio in noi che l’abbiamo ascoltata.

 

Il nocciolo della questione sta tutto in una frase detta da Daniele Camilli, una frase che però contiene un refuso. La frase in questione è questa: “..ricordiamo che Giacomo Barelli è presidente dell’associazione Osservatorio Legalità Viterbo che è tra i padri fondatori della Fondazione Caffeina. Questa cosa, nonostante tu ti sia dimesso, come già facesti notare a suo tempo, dall’associazione prima del conferimento dell’incarico..” Etc. Etc.

 

 

 

Nella domanda di Camilli il refuso c’è, per forza. O si è sbagliato a dirci che Barelli è il presidente di una associazione socia della Fondazione Caffeina quando voleva dirci che era il presidenteoppure nel ricordare le dimissioni di Barelli ha confuso il termine associazione con quello fondazione. O qui o lì, il refuso c’è. Perché se fosse corretto associazione sarebbe scorretto il verbo al tempo presente. Se fosse corretto il tempo presente la consequenzialità della frase si perderebbe e non avrebbe senso la parte in cui si citano le dimissioni. La differenza non è di poco conto perché l’associazione di cui si parla è tra i soci fondatori della Fondazione Caffeina e quindi se Barelli ne fosse davvero il presidente sarebbe la prova del suo legame con Caffeina e quindi sarebbe la prova dell’esistenza del conflitto d’interessi. Il nodo dunque è capire quale sia il refuso. Per questo motivo aggiungiamo alcuni altri piccoli dettagli che possono aiutare i lettori a farsi un’idea:

 

a) Barelli prima della nomina ad assessore si dimise dal consiglio direttivo della Fondazione e pubblicamente dichiarò: “per ragioni di opportunità ho comunque deciso di dimettermi dal consiglio direttivo della Fondazione ancor prima che venissero ufficializzate le deleghe della giunta Michelini”. Nessun cenno all’associazione Osservatorio Legalità.

 

b) l’intervistatore, Daniele Camilli, è il direttore responsabile del giornale edito dall’associazione Osservatorio Legalità di cui dice che Barelli è il presidente. In quanto tale Camilli è fonte quasi certa: chi meglio di lui può sapere chi sia il presidente dell’associazione che lo incarica a dirigere Il Contesto Quotidiano?

 

c) Barelli nel rispondere a Camilli non smentisce l’affermazione.

 

Secondo noi il refuso sta nella confusione tra associazione e fondazione e quindi ecco spiegata la domanda iniziale (Giacomo Barelli è ancora parte integrante della Fondazione Caffeina in qualità di presidente di una delle associazioni che le hanno dato vita?). Ognuno si faccia la sua idea. Però se la risposta fosse sì, come a noi pare molto probabile, vorremmo chiedere nuovamente al sindaco Michelini se (a prescindere da Ferento, dal Festival delle Luci, da Del Piombo e dal convengo su Viterbo Città Europea dello Sport) sia o meno opportuno che una persona così vicina a uno degli attori principali della cultura viterbese possa, al di sopra di ogni sospetto, continuare a rivestire un ruolo da decisore.

 

L’intervista:

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune