Il caso Sodalizio crea scompiglio nella maggioranza Michelini

Il caso Sodalizio crea scompiglio nella maggioranza Michelini

Politica - Il braccio di ferro tra Comune e Sodalizio sta generando diversi borbottii e mal di pancia all'interno della maggioranza di Leonardo Michelini. Il sindaco è intenzionato a trovare una soluzione, ma risulta difficile ora capire quale.

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imageUna notte da dimenticare per l’intera città di Viterbo, quella del sabato appena trascorso. Il comunicato stampa del Sodalizio ha disturbato i sonni di molti. Uno strappo maturato, nei rapporti con il Comune, che rappresenta un momento grave nella storia secolare del trasporto. Uno strappo che rischia di avere strascichi anche pesanti all’interno della stessa maggioranza che governa palazzo dei Priori.

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Ombre poco rassicuranti si proiettano sulla festa più importante per il capoluogo della Tuscia, ma anche all’interno della maggioranza che fa capo al sindaco Leonardo Michelini. I facchini si chiudono nel loro silenzio, non è il tempo di altre parole e del confronto. Palazzo dei Priori ha deciso di imboccare una strada che, di fatto, li taglia fuori ufficialmente dalla scelta della prossima Macchina di Santa Rosa. Loro si sono sentiti colpiti al cuore e faranno quello che hanno sempre fatto: portare la Santa in gloria per le vie della città nella sera del tre settembre. Niente di più, soprattutto niente insieme al Comune. Lo stesso Comune che ancora deve rimborsare il pranzo sociale del 2013, interrompendo di fatto una tradizione lunga trenta anni.

Sembra essere calata la parola fine su tutto quel percorso condiviso che ha toccato il suo apice nell’avventura di Baku e nella conferenza romana, la prima a memoria d’uomo, che ha presentato ‘FioredelCielo’ quest’anno. Da oggi in poi ognuno per la sua strada. I facchini non vogliono più punti di contatto con l’amministrazione comunale, stop a qualsiasi tipo di condivisione e sinergia. Vivranno, almeno questo è lo stato delle cose oggi, da separati in casa.

Il sindaco Michelini ha preferito non commentare la scelta e le dichiarazioni contenute nel comunicato stampa di fuoco. Confida in una soluzione, a cui starebbe lavorando, anche se risulta difficile pensare che ne possa trovare veramente una. E i suoi consiglieri? Divisi in due fronde. Chi ritiene sia opportuno dare una “ridimensionata” ai facchini e chi si mette le mani nei capelli (in alcuni casi anche non avendoli).

Unico pezzo della maggioranza che può chiamarsi fuori dallo scontro frontale sembra essere il drappello di Viva Viterbo, dal primo momento fautori di scelte più concilianti. Anche nel Pd ci sono diverse posizioni, venute fuori con il non voto all’ultimo consiglio comunale sul bando per la nuova Macchina. Il malumore serpeggia e la strada per uscire dal pantano, che in diversi si ostinano a far finta di non vedere, si presenta piuttosto in salita. Forse la soluzione era nel tornare indietro.

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