Il 2015 in 50 fatti terza parte: da settembre a dicembre

Il 2015 in 50 fatti terza parte: da settembre a dicembre

Homepage - Dopo i primi 8 mesi scanditi dalla crisi, a settembre si inaugura un clima di rinnovata fiducia, se così si può dire, tra le forze della maggioranza. La guerra tra bande diventa di bassa intensità, per poi esplodere definitivamente a ridosso della fine dell’anno appena concluso. A tener viva l’attenzione però sono alcuni gravi fatti, innanzitutto Santa Rosa.

ADimensione Font+- Stampa

Dopo i primi 8 mesi scanditi dalla crisi, a settembre si inaugura un clima di rinnovata fiducia, se così si può dire, tra le forze della maggioranza. La guerra tra bande diventa di bassa intensità, per poi esplodere definitivamente a ridosso della fine dell’anno appena concluso. A tener viva l’attenzione però sono alcuni gravi fatti, innanzitutto Santa Rosa.

E settembre in particolare si incentra quasi tutto sulle discussioni in merito ai fattacci che hanno rovinato la festa più importante dell’anno: la rissa a piazza del Gesù, il fumogeno lanciato sul percorso, l’accoltellamento del giorno seguente il trasporto. Aggravano la situazione l’omicidio al Riello e il tragico incidente sulla Tuscanese con vari feriti e alcune persone decedute nello scontro. A settembre si registra anche la lite tra la famiglia Ferretti e il comune di Viterbo: gli affidatari del Cinema Genio vengono fatti, di fatto fuori, e scoppia una lunga polemica. A metà mese arrivano poi tre avvisi di garanzia per il Festival delle Luci 2013. Un evento che fece molto discutere. Il mese si era aperto con l’approvazione del bilancio di previsione 2015: sul filo con appena 18 voti.

A ottobre si continua a parlare di sicurezza in vista del Consiglio straordinario atteso per fine mese. Intanto la maggioranza non litiga apertamente, ma i Consigli comunali si tengono con il contagocce: il centrosinistra fa fatica a tenere il numero legale. In questo clima il Movimento 5 Stelle riesce a riunire tutta l’opposizione e a far siglare 13 firme per la mozione di sfiducia, si apre una partita a scacchi, che stravincerà Michelini. Nel frattempo si accelera per la decadenza di Francesco Moltoni.

Novembre si apre con un surreale scontro sulle nuove luci Led del centro storico viterbese. Rossi e Ciambella attaccano, l’assessore Vannini e Marini rispondono in un quadro mescolato. Le luci non piacciono ed è aperta la caccia al responsabile della scelta (alla fine la scelta è stata dell’attuale amministrazione). È però questo mese che dà il via al tracollo della fiducia a Michelini: Lorenzo Ciorba viene sorteggiato per diventare Revisore dei conti del Comune di Viterbo. Parte della maggioranza storce il naso: è il padre dell’attuale presidente del Consiglio comunale Marco. Novembre è anche il mese del caos rifiuti: la Gesenu Spa subisce una interdittiva antimafia dal prefetto di Perugia per gli appalti in Umbria. Non però per quelli viterbesi, anche se la vicenda toccherà anche il Capoluogo. A fine mese inizia infine il procedimento per la decadenza di Francesco Moltoni e Gianmaria Santucci inaugura un nuovo percorso: alla sua Isola che non c’è l’intervento decine e decine di persone. L’opposizione si prepara al post-Michelini.

Dicembre è il mese degli addii. Dopo un inizio mese dedicato alla decadenza di Moltoni che vede la maggioranza spaccarsi, nascono altri elementi di scontro alla stessa compagine di governo. Dopo i revisori dei conti e il caso Moltoni, nasce Moderati e Riformisti. La mossa, letta in chiave anti-Pd, da parte di alcuni democratici, fa saltare i nervi: a fine anno la maggioranza non riesce ad approvare la nomina dei Revisori, e si dissolve anche a causa della cacciata dell’assessore Vannini. Una scelta che non è piaciuta a molti. E così 7 consiglieri del Partito Democratico dicono che per loro l’esperienza è ormai finita e chiedono a Michelini di dimettersi. Il sindaco resisterà, ma per quanto? Dicembre è anche il mese dell’addio alle Clarisse del Monastero di Santa Rosa: lasciano per “volontà superiori”. Al loro posto le Alcantarine, non mancheranno però le proteste dei fedeli.

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune