Il 2015 in 50 fatti seconda parte: da maggio e agosto dominano le crisi politiche

Il 2015 in 50 fatti seconda parte: da maggio e agosto dominano le crisi politiche

Cronaca - Eccoci alla seconda parte. I fatti che hanno determinato il 2015 alla fine non sono tantissimi, levate le crisi politiche. Già nella prima delle tre parti che vi racconteremo era stato lo stesso.

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Eccoci alla seconda parte. I fatti che hanno determinato il 2015 alla fine non sono tantissimi, levate le crisi politiche. Già nella prima delle tre parti che vi racconteremo era stato lo stesso.

Siamo arrivati a maggio. Dopo le dimissioni di Fabrizio Fersini e Filippo Rossi e dopo la nascita di Moderati e Riformisti finalmente arrivano le elezioni provinciali con l’elezione di Mauro Mazzola presidente. Finisce un’era: quella delle vecchie provincie e quella del centrodestra. Pochi anni fa guidava Governo, Regione, Provincia e Comune, dal 3 maggio lo farà il centrosinistra in tutti i livelli.
A maggio entra nel vivo la candidatura di Viterbo a Capitale del volontariato, una cavalcata che la porterà in finale a dicembre ad un passo dal titolo. Intanto Il Pd si spacca definitivamente, nascono due ali dei democratici. I serra panunziani da un fatto e i fioroniani alleati ai moderati e riformisti dall’altro. Arrivano anche le dimissioni delle assessore Raffaella Valeri e Alessandra Zucchi e infine quelle del presidente del Consiglio Maria Rita De Alexandris. Michelini sembra non potercela fare più, ma alla fine regge.

Siamo a giugno e la crisi del Comune di Viterbo prosegue, ma ad aprire il mese è l’inchiesta sui rifiuti che porta ai domiciliari il dirigente del Comune di Viterbo Ernesto dello Vicario. Insieme a lui indagate altre 8 persone per truffa, frode in pubblica fornitura, falso materiale, falso ideologico, abuso d’ufficio nella gestione dei rifiuti nell’ambito della Provincia di Viterbo e nella raccolta e igiene urbana di Viterbo. Per la parte politica complica il quadro il passaggio di Goffredo Taborri all’opposizione anche se Michelini riuscirà a chiudere la partita nominando Alessandra Troncarelli e Sonia Perà, entrambe serra-panunziane del Pd, in Giunta. Per il nuovo presidente del Consiglio però servirà ancora tempo: dopo qualche brutta figura, Ciorba lo diventerà il 2 luglio. L’opposizione cercherà la spallata con 3000 firme raccolte per mandare a casa Michelini, che però resiste. A giugno si ricorda anche la giornata per Civita di Bagnoregio (il 19) con tanti big che firmeranno la petizione per il salvataggio e infine la bocciatura di Viterbo Capitale della Cultura: Viterbo era andata fuori tema.

Oltre all’elezione di Marco Ciorba presidente del Consiglio comunale, luglio sarà ricordato per le bollette pazze di Talete. Centinaia di cittadini si troveranno bollette con cifre astronomiche nelle loro case, tutte da pagare. Il 4 luglio si proverà il traliccio di Gloria per le strade del percorso del Trasporto del 3 settembre, Per la politica iniziano a intravedersi altre nuove crepe in maggioranza Michelini. Francesco Moltoni viene destituito dalla 3^ commissione da Maurizio Tofani, suo capogruppo, e il fatto, in pratica, ne segna il passaggio all’opposizione. Mentre Marco Volpi e Sergio Insogna non voteranno gli aumenti Irpef e Imu in vista del bilancio. Il 31 viene annunciato poi il Gal, il gruppo nel quale confluiranno Sergio Insogna e Francesco Moltoni e con il quale a breve passeranno all’opposizione.

Ad agosto succede poco e niente, si parlerà molto di bilancio, ma la discussione entrerà nel vivo solo a settembre. Si costruirà Gloria, per lo più, e si ricorderà il diario fotografico di Bruno Pagnanelli. Infine il 29 si terrà Corpus1462, l’evento inaugurale di Quartieri dell’Arte che cambierà per un giorno Viterbo.

 

Cosa è successo nel 2015? Leggi la prima parte qui: tra gennaio e aprile

 

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