I presidenti e i giochetti del potere (sempre più tristi)

I presidenti e i giochetti del potere (sempre più tristi)

Editoriali - Oggi il commissario del Consorzio Biblioteche Pelliccia ha lanciato una domanda: "che fare?", per sistemare la situazione dell'istituto. Noi ne lanciamo un'altra: "che dire?"; di fronte a una maggioranza che perde tempo perché talmente litigiosa da non quadrare neanche sulla presidenza del consiglio.

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Un lampo a ciel sereno, più che sereno piatto. Intorno alle 13 hanno iniziato a trillare i telefoni dei consiglieri comunali, per avvisare che il consiglio di domani “non s’ha da fare”.

Il sindaco Leonardo Michelini è occupato in impegni istituzionali, non si capisce bene quali siano ma l’unica cosa che salta fuori è la visita di Nicola Zingaretti a Viterbo.

Il suo arrivo in città è atteso per le 11,30 alla stazione di Porta Fiorentina. Non verrà in treno, viene per inaugurare un nuovo treno: Vivalto. Il consiglio è invece alle 15,30 ma tradizione vuole che non possa iniziare prima delle 16. Pare quasi che porti male.

Così il consiglio che doveva portare alla votazione del nuovo presidente salta. Una mossa che ha tutta l’aria di un giochetto di palazzo, di quelli tanto amati da chi non pensa la politica come servizio ma come gestione del potere. Ci dispiace dirlo, ma è sempre bene dire la verità. Perché la verità è come un bisturi, ferisce per curare.

E di cure la maggioranza di Leonardo Michelini ne ha bisogno, parecchio bisogno. Dopo neanche due anni appare piuttosto allo sbando. Eppure aveva dato tante speranze alla città e ai cittadini. Oggi è talmente litigiosa che non riesce a trovare una quadra neanche su chi eleggere alla presidenza del consiglio. C’è lo stesso clima degli ultimi mesi dell’amministrazione Marini.

E la cosa peggiore è che si fatica a capire dove trovare una classe dirigente alternativa e degna.

Foto Fisioterapy Center

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