Marini: “C’è una strategia a medio termine, fare a meno di Francigena”

Marini: “C’è una strategia a medio termine, fare a meno di Francigena”

Politica - La notizia dell'intenzione, da parte di Palazzo dei Priori, di vendere la farmacia de La Quercia ha creato non poco trambusto in città. Sulla vicenda è intervenuto l'ex sindaco Marini, che fa delle riflessioni piuttosto interessanti.

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marini-radio-verde (1)“Molto probabilmente c’è una strategia a media termine: fare a meno di Francigena”, così l’ex sindaco Giulio Marini. Lo abbiamo contattato nel giorno in cui è esplosa la notizia dell’intenzione, da parte dell’amministrazione, di vendere la farmacia de La Quercia.

Il ragionamento di Marini si snocciola attraverso le risposte a una serie di domande. Poi la “ficcata”: ma non è che vogliono vendere la partecipata? “Bravo”, la risposta secca dell’ex primo cittadino. Ma c’è di più, Marini si pone un dubbio interessante: “Mettono a bilancio la vendita di una Farmacia. Utilizzano quindi i soldi di questa possibile entrata per coprire delle spese reali. E se nessuno la compra?”.

 

L’INTERVISTA A GIULIO MARINI

Ha letto dell’intenzione di vendere la farmacia de La Quercia? Come la vede?

“Dico che questa della vendita è un’ipotesi. Non vorrei scommettere, ma scommetto che nei prossimi 5 mesi non riusciranno a vendere la farmacia. Metterla a bilancio per coprire le spese è un po’ assurdo”.

A proposito di cose un po’ particolari. Trasferire il personale delle farmacie tutto nella struttura di Santa Barbara lo trova sensato?

“Se spostiamo uno sull’altro si va a intasamento. Dal punto di vista economico regge una farmacia con raddoppio del personale oppure mandiamo a casa qualcuno?”

Da quello che ci risulta sarebbe più sensato che il personale passi al subentrate nella gestione de La Quercia, no?

“Esattamente. Dovrebbe essere così, ma evidentemente si ha intenzione di vendere a chi vuole realizzare una gestione famigliare della farmacia. Attualmente si opera una gestione commerciale, con un numero importante di unità di personale. Comunque da questa amministrazione sto vedendo cose mai viste. Può sembrare assurdo, ma sto facendo nuove esperienze”.

Le farmacie comunali sono in passivo, come mai? Non è un po’ strano?

“Quelle a livello comunale, tante volte capita siano in passivo. Hanno molto personale, spesso i prodotti da banco non hanno la rotazione necessaria per la vendita commerciale. Anche questo è un aspetto che andrebbe verificato. Le farmacie del Comune di Viterbo comunque non sono in una situazione disastrosa, sono abbastanza in equilibrio. Nel 1995 la sola farmacia di via Ascenzi perdeva circa 120 milioni all’anno. Queste perdono insieme circa 100mila euro, non stanno malissimo e danno un servizio”.

Allora perché vendere?

Posso dire che l’anno scorso la proiezione di bilancio 2013 era in pareggio. Francigena è andata in perdita a fine anno perché l’amministrazione non ha ripianato le poste dei maggiori costi. Noi abbiamo detto all’amministrazione che se una municipalizzata va in perdita per due anni deve essere messa in liquidazione, chiude. Non ci sono stati a sentire”.

Vogliono chiudere Francigena?

“Bravo. Molto probabilmete c’è una strategia a mezzo termine, che punta a fare a meno delle società municipalizzate”.

Foto Fisioterapy Center

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