Giulio Marini: “Voto nazionale alle porte, i tempi difficili per il centrodestra si vanno dissolvendo”

Giulio Marini: “Voto nazionale alle porte, i tempi difficili per il centrodestra si vanno dissolvendo”

Homepage - Giulio Marini osserva il centrodestra viterbese e nutre speranze. “Sulle votazioni alle porte, tutto sommato, non ci siamo mossi male”, commenta il “bandolero”. Annusa la possibilità concreta del voto a ottobre e azzarda una profezia per la sua compagine politica: “I tempi difficili sembra si vadano dissolvendo”.

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Giulio Marini osserva il centrodestra viterbese e nutre speranze. “Sulle votazioni alle porte, tutto sommato, non ci siamo mossi male”, commenta il “bandolero”. Annusa la possibilità concreta del voto a ottobre e azzarda una profezia per la sua compagine politica: “I tempi difficili sembra si vadano dissolvendo”.

Voto a ottobre?

“Questo l’ho sempre immaginato. Il “cartaro” è Renzi e che intenda costringere l’Italia ad anticipare il voto mi pare dal suo punto di vista naturale. Perché più mesi passano e più lui sta sulla graticola. Visto che il cartaro è lui vuole cuocersi il meno possibile”.

Però nel centrodestra è un grande casino?

“C’è sicuramente casino ma perché manca la legge elettorale. Finché non c’è manca una chiave di lettura. Una volta decisa la legge capiremo il prossimo futuro e gli accordi che ne seguiranno. Se si decide per un sistema alla tedesca si apre lo spazio dei grandi accordi trasversali…

Il pantano del tutto possibile?

“C’è chi dice che questo pantano così sia un sistema europeo. Il sistema maggioritario dava più chiarezza al cittadino che doveva sentirsi responsabile di quello che avrebbe costruito con il voto. Tutto sommato però anche questo sistema, che non rinnego perché ne sono figlio, non ha dato grandi frutti negli ultimi venti anni”.

Giulio Marini giocherà un ruolo nella ricostruzione del centrodestra locale?

“Sì, se Camilli mantiene la Viterbese chiederò di giocare sul centrodestra all’attacco. (Ride n.d.r).

Sto cercando di trovare un gruppo di persone che abbiano la volontà di impegnarsi in maniera totale sulla città inannzi tutto. C’è necessità di un grosso impegno sulla città dove abbiamo vissuto l’aggravante che l’amministrazione che mi ha battuto 4 anni fa non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Presto comunque partirà la nostra azione, nei confronti del territorio, per cercare di fare capire le nostre idee”.

Elezioni di giugno, come vi siete mossi?

“Non abbiamo svolto in maniera negativa questa partita. Si poteva fare meglio ma non è stato fatto un grande disastro, anzi sono stati parati i colpi nel migliore modo possibile. Non abbiamo ancora una costruzione di un partito in atto. Siamo alla mercé delle ambizioni sul territorio, non c’è un programma politico.

Però abbiamo messo in piedi tutte partite abordabili. Vedo un Montalto di Castro abbastanza forte nel realizzare il mantenimento del Comune. Vedo una Tarquinia in grande difficoltà nello scegliere il proprio sindaco. Non sono convinto di quello che dice Mazzola e possiamo giocarcela. A Barbarano Romano ci sono due liste tendenzialmente di centrodestra. A Ronciglione ce la giochiamo tranquillamente.

I tempi difficili sembra che si vadano dissolvendo. Adesso bisogna mettere insieme le persone di spessore e buona volontà e ritornare a fare politica seriamente”.

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