Giulio Marini: “La maggioranza ha avuto una botta di febbre ma abbiamo preso la Tachipirina”. Poi punta il dito: “Ereditiamo un Comune spento”

Giulio Marini: “La maggioranza ha avuto una botta di febbre ma abbiamo preso la Tachipirina”. Poi punta il dito: “Ereditiamo un Comune spento”

Homepage - VITERBO - "Una botta di febbre", così Giulio Marini definisce questi giorni da dimenticare per l'amministrazione targata Giovanni Arena. Poi dà una chiave di lettura: "Paghiamo tante difficoltà, in primis l'eredità pesante di Michelini".

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VITERBO – “Una botta di febbre”, così Giulio Marini definisce questi giorni da dimenticare per l’amministrazione targata Giovanni Arena. Poi dà una chiave di lettura: “Paghiamo tante difficoltà, in primis l’eredità pesante di Michelini”.

E’ presto, la consiliatura è cominciata da pochissimo e chi pensa possa finire a breve molto probabilmente è un illuso. Le fragilità sono un elisir di lunga vita in politica, Michelini docet.

Comunque la situazione di partenza è stata piuttosto pesantuccia. Giunta formata col massimo numero di assessori per permettere la quadra, mancanza del numero legale nei meandri del primo consiglio comunale, lo scontro per la presidenza della quarta commissione interno alla maggioranza (con tanto di minacce), saltata la prima commissione così come la quinta e la terza è stata sconvocata.

“La temperatura è salita ma siamo intervenuti e dato la Tachipirina – continua Marini -. C’è un po’ di inesperienza ma il problema più grosso è che abbiamo ereditato un Comune spento. Michelini aveva tirato i remi in barca da un pezzo e questo ha prodotto effetti negativi in tutta la macchina amministrativa. La situazione dei dirigenti è nota e ormai è di dominio pubblico anche il clima non buono negli uffici. La maggioranza ha trovato una macchina spenta ed è difficile cominciare a lavorare, questo aumenta il nervosismo”.

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