Gestione dell’Unione, sarà commedia o tragedia? Da scongiurare il rischio farsa

Gestione dell’Unione, sarà commedia o tragedia? Da scongiurare il rischio farsa

Editoriali - Finiti i lavori non sarà finito il lavoro. Anzi c'è tutta la complicata partita della gestione. I tempi sono cortissimi ed è ragionevole pensare che a breve da Palazzo dei Priori calino sul tavolo il bando.

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La primavera 2017 si avvicina e il Comune di Viterbo dovrà affidare la gestione del Teatro Unione. O almeno questo dovrebbe essere lo scenario buono e auspicabile. La condizione necessaria affinché si concretizzi è che la ditta che sta portando avanti l’ultima parte dei lavori di messa a norma rispetti i tempi, altrimenti tutta la partita finirà male. Molto male, con rischio solido di perdere la quota di finanziamenti della Regione.

Ma finiti i lavori non sarà finito il lavoro. Anzi c’è tutta la complicata partita della gestione. I tempi sono cortissimi ed è ragionevole pensare che a breve da Palazzo dei Priori calino sul tavolo il bando. Il gestore individuerà quindi il direttore artistico, figura centrale nella ricostruzione dell’Unione.

Vinceranno davvero i titoli, le competenze, le figure capaci di tessere relazioni e fare sintesi? C’è da auspicarlo. Se la riapertura si configurerà come commedia o tragedia dipenderà da questo. E c’è sempre il rischio della farsa in agguato.

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