Gentiloni a Viterbo: “Ringrazio gli imprenditori che in questo territorio hanno creduto”

Gentiloni a Viterbo: “Ringrazio gli imprenditori che in questo territorio hanno creduto”

Homepage - Paolo Gentiloni a Viterbo. Un presidente del consiglio nel capoluogo della Tuscia. Un evento che non capita tanto spesso e che acquista significato profondo per tutta una serie di aspetti. 

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Paolo Gentiloni a Viterbo. Un presidente del consiglio nel capoluogo della Tuscia. Un evento che non capita tanto spesso e che acquista significato profondo per tutta una serie di aspetti. 

Gentiloni a Viterbo, per meno di un’ora – arriva alle 8,45 e lascia il Poggino qualche minuto dopo le 93.30 -, ma è importante quanto accade (o almeno potrebbe esserlo). Firmata la convenzione per il Bando delle Periferie, tradotto: 22 milioni di euro per interventi sul territorio viterbese. Interessati il quadrante Nord della città: il Poggino; e il quartiere di Santa Barbara.

17 milioni vengono dal governo. Un segnale forte, figlio di un’azione politica ispirata da uno che di città se ne intende: Renzo Piano. E’ stato lui infatti alla base del Bando Periferie, con la sua forte convinzione che sia necessaria per l’Italia una seria azioni di riqualificazione urbana delle periferie. Gentiloni cita Piano, ma soprattutto rende omaggio agli imprenditori viterbesi.

Categoria, quella degli imprenditori, centrale nello sviluppo economico dei territori. Eppure nel Viterbese rimasta sotto traccia, quasi anonima. Come se mancasse una sorta di “coscienza di classe” (nel senso migliore del termine) e mancasse alla Tuscia una “razza” di imprenditori. Al Poggino lavorano ogni giorno 2mila persone – lo ha ricordato Enzo Mancini, presidente del Consorzio Poggino -. Gentiloni ce l’ha avuto chiaro da subito, dal suo primo minuto d’intervento.

Ha prima giocato un po’, ha prima salutato la politica e le istituzioni presenti (con un simpatico passaggio su Giuseppe Fioroni) poi è andato dritto “alla ciccia”: “Ringrazio questa gente, gli imprenditori che sono qui, che in questo territorio hanno creduto. Il vostro lavoro ha reso vitale questa area e oggi c’è l’esigenza di potenziarla. Senza il vostro lavoro oggi non saremmo qui a lanciare questo progetto. Si apre una pagina nuova, come governo abbiamo messo al centro la rigenerazione delle nostre città”. Il discorso continua, va avanti, ma il centro è questo guardare in faccia gli imprenditori viterbesi, in particolare quelli del Poggino.

E se qualcuno ti guarda, parla di te, vuol dire che esisti. E se esisti ne devi prendere consapevolezza ed esercitare un ruolo. La firma messa da Gentiloni è per rendere possibili più di 20 milioni di euro di progetti. C’è chi è scettico e avrà le sue ragioni. Ma quanto accaduto oggi può andare al di là dei pure importanti 20 milioni di euro. 

Oggi gli imprenditori viterbesi, in particolare quelli della zona del Poggino, hanno l’occasione di prendere atto della loro esistenza. Della loro esistenza come gruppo, come categoria. E facendo sistema e muovendosi all’unisono possono e devono essere costruttori del cambiamento necessario a Viterbo. Esistono e sono importanti, anche più della politica. Perché la politica, specie quella piccola a cui sono stati abituati i viterbesi negli ultimi decenni, può anche essere condizionata in positivo. E accompagnata alla costruzione di un territorio migliore. Se gli imprenditori del Poggino avranno colto questo senso sottile, della venuta e delle parole di Gentiloni, la giornata di oggi sarà stata importante. Anche indipendentemente dagli oltre 20 milioni di euro. E senza che negli imprenditori scatti qualcosa anche quei 20 milioni di euro rischiano di non significare niente. 

 

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