Galeotti: “cacciare le clarisse dal Monastero è una bestemmia! Il sindaco, il vescovo, i facchini che fanno?”

Galeotti: “cacciare le clarisse dal Monastero è una bestemmia! Il sindaco, il vescovo, i facchini che fanno?”

Homepage - Mauro Galeotti: "È un orrore, è una bestemmia. Ci vorrebbe un altro Raniero Gatti con due balle così per salvare le monache. Ma il sindaco Michelini che fa? I Facchini di santa Rosa, circa 200 persone quando si ribelleranno?"

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Il duro attacco del “devoto” Mauro Galeotti nei confronti delle istituzioni cittadini. Il giornalista, fondatore e direttore de La Città ha scritto una lettera per difendere le clarisse del Monastero di Santa Rosa che dal 15 dicembre saranno cacciate per lasciar posto ad un altro ordine. Almeno così vorrebbe il Vaticano. Sullo sfondo ci sarebbe anche una inchiesta della magistratura sulla sparizione di alcune opere non catalogate e la testimonianza delle clarisse stesse potrebbe risultare dunque un doppio enorme errore per la Città.

“È da qualche giorno – scrive Galeotti – che sento dire che il Monastero delle Clarisse di santa Rosa deve chiudere. È un orrore, è una bestemmia a carico di chiunque provi ad attuare questo misfatto. Ci vorrebbe un altro Raniero Gatti, capitano del popolo, con due balle così, per far chiudere le porte del Monastero e non far entrare più nessuno e salvare le monache da un allontanamento incredibile.

Ma il sindaco Leonardo Michelini – chiede il giornalista – che fa? Il presidente della Provincia, Mauro Mazzola, che fa? Il prefetto di Viterbo, Rita Piermatti, che fa? Il vescovo di Viterbo, Lino Fumagalli, può aiutare Rosa a restare nel suo monastero? I Facchini di santa Rosa, circa 200 persone, non li ho sentiti, quando si ribelleranno a tale infame decisione? cosa aspettano? che le porte del Monastero siano inchiavate? I figuranti il Corteo storico, oltre 200, dove sono? parlano? esistono o non hanno compreso il pericolo che corrono Rosa e le suore?

Dobbiamo muoverci tutti – aggiunge – per l’onore di santa Rosa di Viterbo e di tutti i Viterbesi. Altrimenti sarebbero secoli di storia buttati via! Santa Rosa, buttata via! Questa è l’ennesima pestilenza che colpisce Viterbo, come quella del 1657, quando i Viterbesi implorarono Rosa per debellare la peste, Lei lo fece, ora tocca a tutti noi!”

 

La lettera integrale, la potete leggere qui

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