Francesco Serra sindaco, è lui il nome più solido dell’area di centrosinistra

Francesco Serra sindaco, è lui il nome più solido dell’area di centrosinistra

Elezioni 2018 - Totosindaco, nell'area del centrosinistra circola forte il nome di Francesco Serra. Per i dem e la coalizione di un possibile remake del film Michelini la situazione non è facile. Il cammello rischia di finire insabbiato nella memoria di quanto accaduto in questi ultimi cinque anni dove una serie di errori e una comunicazione politica inesistente hanno tratteggiato nell'opinione pubblica e nell'elettorato un profilo del centrosinistra non esattamente bello.

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Totosindaco a Viterbo, nell’area del centrosinistra circola forte il nome di Francesco Serra per le elezioni comunali del 2018. Per i dem e la coalizione di un possibile remake del film Michelini la situazione non è facile. Il cammello rischia di finire insabbiato nella memoria di quanto accaduto in questi ultimi cinque anni dove una serie di errori e una comunicazione politica inesistente hanno tratteggiato nell’opinione pubblica e nell’elettorato un profilo del centrosinistra non esattamente bello.

Poi c’è il vento, terribile per la compagine di centrosinistra, che soffia e che si è mostrato in tutta la sua forza con le politiche ma anche con le regionali (a Viterbo infatti ha nettamente vinto il centrodestra) del 4 marzo. 

Dentro questa buriana, che tanto somiglia alla tempesta perfetta, l’unico candidato a sindaco di area che può giocarsi una propria solidità sembrerebbe essere Francesco Serra. In primis per la sua vicinanza all’unico punto di riferimento rimasto al Partito Democratico locale: sir Enrico Panunzi. Poi per il suo “bottino” di preferenze personali messo in pubblico nel 2013 sempre alle comunali: circa 900 preferenze secche. 

Su Serra sarebbe, probabilmente possibile, costruire un’alleanza stile Ulivo e quindi andare in qualche modo a puntellare la posizione. La vittoria? Aveva più probabilità Che Guevara in Bolivia. Ma per come si sono messe le cose la scelta è sul tenere il colpo e mantenere la dignità o proprio lasciarsi travolgere dall’onda. Rischiando di finire talmente fuorigioco da non andare neanche al ballottaggio. 

 

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