Foto-diario – “Il mio Israele”, giorno cinque

Foto-diario – “Il mio Israele”, giorno cinque

Il mio Israele - Carlo Mancini, istruttore viterbese di Difesa Personale, in Israele per approfondire la conoscenza dell’arte marziale israeliana per eccellenza: il Krav Maga.

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GIORNO 5

Foto 1 – Sorge un nuovo sole
Pronto per una nuova giornata di addestramento.

Foto 2 – Borsone e scarpe da ginnastica
Il borsone è pronto. Dentro c’è tutto l’occorrente: guantoni, paradenti, paratibie, protezioni… ma soprattutto grinta, voglia di imparare e un immenso, sconfinato amore per il Krav Maga.

Foto 3 – Foto di gruppo
Prima dell’ addestramento una foto tutti insieme davanti alle bandiere delle nazioni partecipanti al seminario. Indipendentemente dal livello tecnico raggiunto, tutti mettono un grande impegno in quello che fanno. Nessuno si tira indietro. C’è il giusto clima per lavorare bene.


Foto 4,5 – Con il Maestro Guy Saar
Oggi l’addestramento è integrato con alcune tecniche di Aikido. Ad illustrarle non un tizio qualsiasi ma il Maestro Guy Saar, 4° dan di Aikido. Fortissimo e con una cultura marziale enciclopedica. Lo Smart Fight, come scuola, promuove incontri di questo tipo affinché gli allievi, confrontandosi con altre arti marziali, possano accrescere il
proprio bagaglio tecnico ed esperienziale.

 


Foto 6– Faccia a faccia
Un momento dell’ addestramento con l’amico Bar Goren. Faccia faccia prima che uno dei due sferri l’attacco. Cerchiamo di non far trasparire emozioni e sentimenti per non dare vantaggi all’ avversario. “Poker face” come ci dice sempre Avivit, la nostra istruttrice.

Foto 7 – Disarmo pistola

Fin da piccoli i ragazzi vengono addestrati a lavorare con le armi. Questo forgia il carattere e migliora la tecnica. Una delle cose che più mi ha impressionato è proprio l’alto livello tecnico anche in allievi in giovanissima età. Ovviamente stiamo parlando dello Smart Fight, una delle migliori scuole di Israele.


Foto 8 – Combattimento
Il combattimento è parte integrante dell’ addestramento. Non esiste una lezione in cui non si combatta. Con intelligenza, con rispetto, ma si combatte sempre. Tanto per la cronaca l’esercizio finale di ogni allenamento prevede un combattimento con tutti i presenti alla lezione: venti, ventuno, ventidue… non importa il numero. Devi combattere con tutti. Questa è la regola.

Foto Fisioterapy Center

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