“Forse prima bisognerebbe fare di Viterbo la capitale della Tuscia”

“Forse prima bisognerebbe fare di Viterbo la capitale della Tuscia”

Homepage - Se il motivo dell’assenza di alcune importanti realtà cittadine è al fatto che sono state mortificate al grido “il Comune non è un bancomat”, il motivo di quella dei Comuni è da ricercare in un passato più o meno recente che ha visto Viterbo essere latitante.

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La vera sfida è fare di Viterbo un vero Capoluogo. La provocazione di Marco Trulli lanciata durante l’incontro in previsione della candidatura di Viterbo a Capitale della cultura deve far riflettere. Viterbo negli anni non è riuscita a consolidare quello che le spetta di diritto: non è un vero Capoluogo, non funziona da attrattore, non gode nemmeno di luce riflessa e non riesce a fare rete con i comuni limitrofi. Anzi, quando ci prova, fa pessime figure. Come martedì, appunto, quando all’invito a partecipare inviato ai sindaci dei Comuni in vista della possibile candidatura, nessuno ha risposto.

Una bocciatura di fatto e un disconoscimento del ruolo del Comune capofila della provincia bruciante. Una sconfitta sottolineata anche dall’intervento di Trulli. “Viterbo – ha detto Trulli, che con l’Arci collabora con numerosi comuni – non dialoga con la provincia e non lavora sul valore del paesaggio”.

L’intenzione dell’amministrazione, guidata in questa impresa da Antonio Delli Iaconi e da Giacomo Barelli, sembra però buona: il coinvolgimento delle realtà del territorio è importante, quello dei comuni ancora di più. Il primo passo non è stato proprio un gran successo, ma le colpe sono anche della stessa amministrazione.

Se il motivo dell’assenza di alcune importanti realtà cittadine è al fatto che sono state mortificate al grido “il Comune non è un bancomat”, il motivo di quella dei Comuni è da ricercare in un passato più o meno recente che ha visto Viterbo essere latitante. Non ha scommesso sulla Tuscia e non ha creato un percorso condiviso. Eppure qualcuno lo sta già facendo, nella Teverina ad esempio, attraverso il Gal. Il Comune infatti fa fatica ad essere rappresentativo delle sue stesse frazioni, basti vedere cosa dicono Arduino Troili e Marco Volpi, eletti con il Pd a sostegno di Michelini e tra i principali critici di questa amministrazione.

Il primo passo, ieri, è comunque stato fatto. Noi speriamo che sia solo il primo dei tentativi.

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