Fontana Pio II nel degrado, lo scempio agli occhi dei turisti che entrano da porta S. Pietro

Fontana Pio II nel degrado, lo scempio agli occhi dei turisti che entrano da porta S. Pietro

Homepage - E' molto di più della sorte di una fontana. Può diventare il simbolo di una cittadinanza che si prende cura della propria città, della propria storia, del proprio aspetto verso gli altri.

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Doveva esserci un antico cavaliere al centro o qualcosa del genere. Il tempo, l’incuria, la dimenticanza l’hanno tirato via. Subito sotto uno stemma, perso anche quello. Rimane la cornice  di rose, rimangono le ghirlande scolpite. Chissà cosa doveva esserci appena sopra, nel riquadro che ha tutta l’impressione di aver custodito un tempo o un dipinto o una statua.

Il vascone sottostante è stato staccato e messo fuori porta San Pietro, trasformato in un’altra fontana. Una fontana piuttosto brutta così come è, verrebbe da dire insensata. E infatti non ha senso, perché è un pezzo smembrato dal tutto originale. E dentro porta San Pietro, in quella bella fontana che i Piccolomini realizzarono nel Cinquecento non c’è più acqua da troppo tempo. Però c’è la corrente elettrica, o meglio ci sono tante scatole delle centraline. Un mixage di pietra lavorata dai maestri scalpellini e rettangoli stampati in qualche azienda di lavorazioni plastiche del torinese.

E’ questo lo scempio che dà il benvenuto ai turisti che entrano in città da qui. Città d’arte e cultura e la fontana dei Piccolomini, il modo in cui è tenuta e preservata per le future generazioni la fontana dei Piccolomini, è la prova di questo status. Uno status che indubbiamente Viterbo merita alla luce di come è tenuto questo punto d’accesso spettacolare al centro storico.

E pensare che delle fontane viterbesi l’attuale sindaco Leonardo Michelini ne ha fatto “carne” da campagna elettorale. Ci auguriamo che rispetti quelle promesse e quel patto stretto con i viterbesi e intervenga in risposta al problema che La Fune da venti giorni va sollevando sulla cinquecentesca fontana di porta San Pietro. Speriamo che, e siamo convinti non sarà così, questo sindaco, così attento alle fontane storiche sin dal tempo della campagna elettorale, non voglia farne oggi “carne di porco”.

Domani scoccherà il giorno 22 dall’inizio del nostro appello. Nessuna risposta ufficiale dal Comune ci è arrivata. Chiediamo che la fontana del Piccolomini venga sistemata, che il vascone fuori porta San Pietro torni al suo posto e che i turisti che entrano a Viterbo da porta San Pietro non abbiano da schifarsi e rimanere indignati. Chiediamo, dopo venti giorni di assordante silenzio, alle associazioni della città, alle forze politiche, ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione a darci una mano a mettere in evidenza la questione.

E’ molto di più della sorte di una fontana. Può diventare il simbolo di una cittadinanza che si prende cura della propria città, della propria storia, del proprio aspetto verso gli altri.

Foto Fisioterapy Center

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