Focarone, tutto quello che devi sapere: neve, comitato, Troili, fischi e allegria

Focarone, tutto quello che devi sapere: neve, comitato, Troili, fischi e allegria

Homepage - E' andato il “Sacro Fuoco” 2016, più affettuosamente noto come “Focarone”. Il bollettino della festa dice: fumara sulla gente in fase d'accensione per via del vento a raffiche forti, gelo intenso, fischi al sindaco, una sedia bruciata, neve durante la canzone di Pino Daniele, decine di amori nati a ritmo ska e qualcuno finito.

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È andato il “Sacro Fuoco” 2016, più affettuosamente noto come “Focarone”. La pira di sei metri d’altezza e 30 di circonferenza ha bruciato dal pomeriggio alle 18,40 fino alle prime luci del’alba. Traguardo di resistenza raggiunto essenzialmente solo dai più temerari ragazzi del comitato festeggiamenti.

Salsicce, pecora arrosto e vino rosso da mandare giù in qualsiasi ora si sia reputata buona. Ha funzionato anche la scelta musicale, con un tris interessante e centinaia di persone che hanno sfidato le temperature più rigide che si possono trovare nell’inverno etrusco. Tanti i microavvenimenti che si sono sviluppati durante la lunga notte in cui le fiamme hanno vinto il buio, la tristezza, la noia.

Abbracci per i ragazzi del comitato e un lungo elenco di cambi, entrate e uscite, come da tradizione negli anni bisestili. Finisce qui la sua avventura di presidente Gabriele Sambuci e oggi, con la classica corsa sui gradini della chiesa, verrà fuori il nuovo trascinatore. Indiscrezioni dicono che sarà giovane, molto giovane. Il bollettino della festa dice: fumara sulla gente in fase d’accensione per via del vento a raffiche forti, gelo intenso, fischi al sindaco, una sedia bruciata, neve durante la canzone di Pino Daniele, decine di amori nati a ritmo ska e qualcuno finito. Consistente il numero degli alticci, direttamente proporzionale a quello del vino rosso consumato. Gettonatissima, anche contro le previsioni, la pecora arrosto. Significativo il numero di giacchetti “bucati” dai tizzoni e quello delle mamme che avrebbero bastonato i propri figli perché è stato necessario lavare tutti gli indumenti indossati. Una puzza di fumo che neanche ai tempi d’oro del Vitty.

 

 

L’inizio
Ore 17,30 ad aprire il valzer bagnaiolo ci hanno pensato gli sbandieratori di Viterbo. Bravi, bis. Spettacolo reso complicato dal vento consistente, qualche bandiera finita in faccia o a terra ma tutto ha funzionato bene. A seguire la piccola processione religiosa e le grida, alte, delle centinaia di persone presenti in attesa dell’accensione: “Evviva sant’Antonio”.

I fischi a Michelini
Appena il sindaco ha preso in mano il microfono e fatto sentire la sua voce è stato accolto da una nuvola di fischi. Non tantissimi, per carità. Piuttosto moderati, qualcuno anche riformista. Comunque in piccolo è stata replicata la situazione del discorso del tre settembre sotto la Macchina.

La sedia di Arduino Troili
Arrivati sotto al Focarone non si è potuto fare a meno di notare la presenza di una sedia, piuttosto malridotta. A richiederne la presenza il consigliere comunale Arduino Troili, in rottura dichiarata con il sindaco Michelini e l’attuale esperienza amministrativa. In maniera simbolica, come annunciato qualche giorno fa su Radio Verde, ha voluto bruciare sul fuoco la “poltrona” da consigliere. Gesto criticato da alcuni, apprezzato da altri. Ognuno dica la sua.

Il comitato
Bellissimo, un pezzo di cittadinanza che potremmo definire “la meglio gioventù”. Si sono spesi, per un anno intero, per rendere possibile il proseguo della tradizione. Li abbiamo visti correre da una parte all’altra di piazza XX Settembre per tutto il giorno e hanno fatto un buon lavoro.

L’affumicata del pomeriggio
Al momento del’accensione più che le fiamme si è visto il fumo. Tanto, veramente esagerato. Probabilmente a determinare l’affumicata generale la legna bagnata.

La neve
Sono quasi le ore 23 quando la band sul palco fa suonare le note di “Musica, musica” dell’indimenticabile Pino Daniele. A questo punto accade la magia: neve sul Focarone. Poche minuti di grande bellezza e festa ancora più intensa.

 

 

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