Fiore del Cielo a Expo, Vittori: “Mi hanno tagliato fuori, penso di ricorrere alle vie legali”

Fiore del Cielo a Expo, Vittori: “Mi hanno tagliato fuori, penso di ricorrere alle vie legali”

Politica - Per noi questa è una brutta storia. Il Comune di Viterbo porta a Milano, all'interno dell'esposizione internazionale, Fiore del Cielo e taglia completamente fuori l'ideatore. Perché? Palazzo dei Priori spieghi cosa è accaduto. Il silenzio sarebbe ingiusto e poco rispettoso dei viterbesi.

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“Mi hanno tagliato completamente fuori. Vivo la situazione come una cosa assurda, non mi sarei mai aspettato questo livello. Mi sento danneggiato sul piano dell’immagine professionale e sto pensando di ricorrere alle vie legali”. A pronunciare queste frasi è Arturo Vittori, l’ideatore di Fiore del Cielo. La Macchina di Santa Rosa da lui disegnata andrà a Milano per Expo 2015, ma l’architetto non è stato minimamente coinvolto. Lo abbiamo intervistato, ma annuncia che il 17 aprile parlerà alla città di quanto accaduto all’interno di un incontro pubblico. Si tratta della presentazione del numero della rivista ‘I Beni Culturali’ dedicato proprio a Fiore del Cielo, presentazione prevista all’interno dell’I-Cult di valle Faul.

 

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Ha preparato le valigie per Expo?

“Sì, ma non per la Macchina di Santa Rosa. Sulla partita di Fiore del Cielo a Milano mi hanno completamente tagliato fuori. Se ne stanno occupando altri e l’amministrazione comunale sta andando avanti per la sua strada”.

 

Non ci crediamo. Che significa?

“Significa che mi è arrivato un messaggio dell’architetto Gianni Cesarini dove mi comunica che è stata scelta la ditta che si occuperà del trasporto e del montaggio della Macchina e che non ci sono fondi per nessuna modifica. Prima di questo messaggio il 18 febbraio scorso sono stato invitato a un tavolo in comune. Dopo quell’incontro il silenzio più assoluto. Ho cercato il sindaco diverse volte, senza ottenere risposta. L’altro giorno ho inviato una persona a me vicina a Palazzo dei Priori, in occasione della conferenza stampa di presentazione della candidatura di Viterbo a capitale italiana della cultura, chiedendo di dire al sindaco che lo stavo cercando. Quindi ho ricevuto la telefonata di Michelini, che mi ha fatto presente che la Macchina è di proprietà del Comune. E che per lui tra me e Cesarini non c’è differenza, siamo entrambi due professionisti di livello. Peccato che Fiore del Cielo è un prodotto del mio intelletto, è un’opera intellettuale. La mandano a Milano in condizioni penose e questo mi danneggia sul piano dell’immagine professionale. Fanno le conferenze stampa per annunciare la candidatura di Viterbo a capitale italiana della cultura. Come possono ambire a un titolo tanto importante quando dimostrano di essere così ignoranti?”.

 

Che intende quando sostiene che mandano Fiore del Cielo a Milano in condizioni pietose?

“Non ho progettato quella Macchina per stare esposta alle intemperie per sei mesi consecutivi. Tra l’altro quando l’ho ideata pensavo a un qualcosa da trasportare una volta all’anno e per cinque anni. Invece è stata trasportata anche per un periodo più lungo. Tutto questo senza mai sistemare nulla. Faccio però degli esempi concreti. Le rose che abbelliscono la struttura sono state realizzate in tessuto e sono ormai logore, c’è il rischio che si aprano a bandierina proprio mentre sono esposte davanti agli occhi del mondo. Non sarebbe una gran bella figura. Ci sono poi le palme della base che negli anni si sono rovinate, hanno perso pezzi. Non sono più quelle che avevo disegnato io. La base della Macchina inoltre è abbruttita dal fumo delle candele”.

 

Quindi andiamo a fare brutta figura?

“E’ come andare a una sfilata di moda e presentarsi vestiti alla rinfusa. Non scherziamo, Expo è una cosa seria. Una vetrina importantissima per la città di Viterbo, non ha senso andarci in queste condizioni. La città deve dare il meglio di sé. Chi ha studiato come illuminare, come orientare Fiore del Cielo all’interno dell’esposizione internazionale? Chi può farlo meglio di chi l’ha ideata? Quella Macchina va a Milano come simbolo della città, ma la firma di quello che la gente vedrà è la mia. C’è il mio nome su Fiore del Cielo e portare la Macchina così per me rappresenta un danno. Non è questo il modo di gestire cose così importanti. Hanno voluto tenere la cosa per loro, per gestirsi ”il giochetto” in tre-quattro amici al bar. Per questo mi hanno fatto fuori. E’ giusto che i cittadini sappiano queste storie. Sto pensando di ricorrere alle vie legali”.

 

Foto Fisioterapy Center

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