Filippo Rossi: “Do un voto pessimo alla politica viterbese, manca di prospettive”

Filippo Rossi: “Do un voto pessimo alla politica viterbese, manca di prospettive”

Homepage - Che cos'è la politica a Viterbo? Ce lo siamo domandati e abbiamo posto la domanda a Filippo Rossi, demiurgo di Viva Viterbo e figura capace di creare in città un certo movimentismo. Consigliere comunale da 4 anni, in scorta al governo della città targato Michelini, spesso assente dal consiglio. Ci ha parlato della politica locale, del suo male: la non decisione. E tracciato la sua idea di politica sul territorio.

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Che cos’è la politica a Viterbo? Ce lo siamo domandati e abbiamo posto la domanda a Filippo Rossi, demiurgo di Viva Viterbo e figura capace di creare in città un certo movimentismo. Consigliere comunale da 4 anni, in scorta al governo della città targato Michelini, spesso assente dal consiglio. Ci ha parlato della politica locale, del suo male: la non decisione. E tracciato la sua idea di politica sul territorio. 

 

Quattro anni d’amministrazione Michelini, che bilancio tira Filippo Rossi?

“Si poteva fare di più, si è fatto parecchio ma non è una questione di dare giudizi su questa amministrazione. Qui il gap è della politica in generale. Do un voto pessimo alla politica, sia alla maggioranza che all’opposizione e alle opposizioni interne. A tutti quelli che fanno politica a Viterbo. Non vedo chi mette prospettive per la crescita della città. Per me la politica deve fare alcune cose, per altri non le deve fare”.

Se la politica non pensa a costruire la città a che pensano?

“O la politica costruisce città o le cambia o basta l’amministrazione. Da anni si fa sopravvalutazione della buona amministrazione. Come se il Comune fosse un condominio con l’amministratore che pensa ai rattoppi, alla pulizia delle scale. Questa non è politica, è amministrazione condominiale.
Bisogna pensare a fare la storia della città, al suo destino, a portare ricchezza. Molti in Italia non si rendono più conto di cosa sia la politica. Hanno ridotto la politica a un tecnicismo. Come se le decisioni non fossero importanti. Come se alcune cose andassero fatte per forza. Non possiamo ridurci a riparare le strade. Bisogna dare risposte alla domanda: qual è il destino della città di Viterbo? Per noi di Viva Viterbo culturale e turistico. Abbiamo puntato a questo. In parte ci siamo riusciti e in parte no. Obiettivi da altre parte non li ho visti”.

A cosa punta per Viterbo Filippo Rossi?

“Voglio portare ricchezza a Viterbo. Voglio una città più ricca, che i miei figli non debbano emigrare. Altrimenti è tutta una bega da piccola borghesia viterbese, dove la gente (giustamente) si lamenta dell’immondizia. Ma questo è lamentio da bar, non c’è prospettiva. La pulizia della città è il minimo. Serve un dibattito sull’amministrazione della città ma non può essere considerato e non può sostituirsi a un dibattito politico. Dobbiamo chiederci: qual è il destino di questa città? Il nostro futuro? Il nostro romanzo collettivo?”.

Perché non va in consiglio comunale? E visto che non va perché non si dimette?

“Ho pensato spesso di dimettermi, nella vita tutto si può mettere in discussione. In questi anni ho lavorato parecchio. Mi sono arrogato il diritto con le dimissioni da presidente del consiglio, considerata poltrona appetibile, di rimettermi in gioco su ragioni politico-sociali. A me piace fare cose, se devo andare in consiglio a parlare del nulla lo lascio fare ad altri”.

Perché non lascia quel posto?

“Sono convinto sia un atto politico anche non andare. Vado se lo ritengo utile altrimenti lavoro, visto che ho un sacco da fare. Poi vorrei anche sottolineare che sono saltati tanti di consigli, io sono uno…”.

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