Fecero il deserto e lo chiamarono spending review

Fecero il deserto e lo chiamarono spending review

Editoriali - Noi siamo figli dei tagli. Tutto sembra essere diventato improvvisamente superfluo. Le cose sono due: o qualcuno ci ha preso per i fondelli dagli anni Cinquanta a oggi o stiamo sbagliando qualcosa.

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Anche nella Tuscia si guarda con grande attenzione alle azioni che sta mettendo in essere il governo Renzi. L’ultima pedina mossa, denominata “sforbicia Italia”, sta disturbando il sonno di molti. Sull’altare della spending review rischiano di finire sacrificati tutta una serie di enti operanti anche nella nostra provincia. In queste ultime ore abbiamo registrato una serie d’interventi in “difesa” della Camera di Commercio, per dirne una.

 

Ma basterà la furia iconoclasta contro la macchina pubblica a generare cambiamento? La macchina dello stato è sicuramente troppo pesante ma forse, a ben guardare, il vero peso va rintracciato nel modo in cui questi enti si pongono. Lentezze infinite, difficoltà di comunicazione col cittadino, infiltrazioni partitiche da capogiro. Il bambino è lercio, e la puzza ormai è nauseabonda, ma è risolutivo buttarlo via con tutta l’acqua sporca? 

 

A nostro modo di vedere gli enti dello stato più che inutili sono diventati tali per l’inerzia che li caratterizza da troppo tempo. Il loro lavoro servirebbe come il pane, perché il loro corretto operare produrrebbe ricchezza. Si pensa così che tagliare possa rappresentare una soluzione, auguriamoci che non si riveli una “soluzione finale”.

Foto Fisioterapy Center

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