Il terremoto del centrodestra

Il terremoto del centrodestra

Editoriali -

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Il Pdl chiude e anche nella Tuscia si va a ridisegnare la geografia politica del centrodestra. I vecchi maggiorenti locali del partito si riposizionano, la base guarda alla televisione quanto accade e c’è chi teme per i destini di Comuni e Provincia guidati da berluscones e alfaniani. Sono ancora una grande famiglia? Il terremoto nazionale è destinato a fare vittime (politiche) in periferia? Oltre agli uomini c’è o non c’è il rischio che a venire giù sia anche qualche municipio della Tuscia? Dovrebbe invece reggere il palazzone di via Saffi guidato dal presidente (ex An, ex Pdl, dato ora alla finestra con un occhio su Alemanno) Marcello Meroi. Qui il Nuovo Centrodestra sembra avere convinto di più anche se lo stesso presidente ha partecipato, come osservatore, alla convention che ha visto nascere la nuova creatura di Berlusconi.
Il dilemma per tutti, all’indomani della scissione del Pdl in Forza Italia 2.0 (con Berlusconi) e Nuovo Centrodestra (con Alfano) è uno soltanto: “Essere falco o essere colomba?”. Attesa per le scosse telluriche di assestamento.

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