“Evviva Nello, evviva Santa Rosa”, il ricordo commosso del padre del Sodalizio dei facchini

“Evviva Nello, evviva Santa Rosa”, il ricordo commosso del padre del Sodalizio dei facchini

Cronaca - Dopo la brutta notizia di sabato sera oggi è stato il giorno dell'ultimo saluto a Nello Celestini. In tanti si sono recati questa mattina a rendergli omaggio nella chiesa di Santa Rosa.

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Anche il cielo piange nel giorno dell’ultimo addio a Nello Celestini. Un pezzo della storia della Macchina di Santa Rosa se ne va, lasciando però tutti i ricordi e un esempio gigantesco. Alla fine oggi per Viterbo è come se ne fosse andato un capo di stato.

In tanti alla chiesa di Santa Rosa per rendere l’ultimo omaggio, per esserci in questo giorno storico e salutare un esempio. Il ricordo, durante la messa, officiata dal vescovo di Viterbo Lino Fumagalli, è andato più volte a quel tre settembre 1986 quando Celestini coniò dalla paura e dalla disperazione la figura del capofacchino.

La Macchina oscillò da una parte e dall’altra nella piazzetta antistante la chiesa. Fu il gelo e il panico. Poi una voce: “Non è successo nulla”. Era Nello che aveva strappato il microfono dalla mani del costruttore Socrate Sensi, all’epoca era proprio l’appaltatore a impartire i comandi ai facchini. La zampata di un leone e quella voce che chi era là sotto ricorderà per tutta la vita, trasmettendo con il racconto la testimonianza alle nuove generazioni.

In quel momento di paura, a cui Nello replicò con un gesto salvifico di coraggio, nacque il Sodalizio. Nacque la storia moderna del trasporto.

Quel suo sforzo fece sistemare le cose quella sera del tre settembre. Da quel momento quella voce ha accompagnato diversi trasporti e ancora oggi rivive nei nuovi capofacchini.

Il momento più intenso della messa funebre quando i cavalieri di Santa Rosa hanno scandito a squarcia gola, nel silenzio, della chiesa e per tre volte: “Evviva Nello”. Subito dopo: “Evviva Santa Rosa”. Nello e Rosa una vita insieme e un cammino e una tradizione che continuano.

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