Erinna, Viterbo corre ai ripari: sarà individuato un gestore di un centro antiviolenza e casa rifugio

Erinna, Viterbo corre ai ripari: sarà individuato un gestore di un centro antiviolenza e casa rifugio

Homepage - Viterbo quindi parteciperà a un avviso pubblico regionale come capofila, insieme agli altri comuni della provincia, interessati al progetto. “Un progetto di alta valenza sociale – dice l’assessore Alessandra Troncarelli – mirato alla tutela e alla sicurezza delle donne e dei loro figli minori, che punta molto anche sul fattore prevenzione”.

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Il Comune di Viterbo parteciperà all’avviso pubblico emanato dalla Regione Lazio per l’istituzione e la gestione di nuovi centri antiviolenza e nuove case rifugio per il sostegno e il supporto a donne, sole o con figli minori, vittime di violenza. Circa 66 mila euro il finanziamento regionale per quanto riguarda la realizzazione di un centro antiviolenza, 170mila euro quello riguardante la casa rifugio. Strutture delle quali Viterbo rischia e rischiava di rimanere orfana vista la decisione di Erinna di chiudere la casa viste le difficoltà ad ottenere attenzioni.

Viterbo quindi parteciperà all’avviso pubblico regionale come capofila, insieme agli altri comuni della provincia, interessati al progetto. “Un progetto di alta valenza sociale – dice l’assessore Alessandra Troncarelli – mirato alla tutela e alla sicurezza delle donne e dei loro figli minori, che punta molto anche sul fattore prevenzione”.

A breve il Comune di Viterbo provvederà alla pubblicazione di un avviso per l’individuazione di un organismo con cui associarsi, operante nel settore del sostegno e dell’aiuto alle donne vittime di violenza, interessato a provvedere alla gestione della nuova struttura. La realtà, associazione o organizzazione, che dovrà essere individuata entro il 24 febbraio, dovrà presentare un progetto che verrà poi inoltrato dal Comune alla Regione, entro i termini stabiliti, insieme all’altra documentazione richiesta.

“Siamo determinati – aggiunge l’assessore alle politiche sociali di Palazzo dei Priori – e confidiamo di coinvolgere il maggior numero possibile dei comuni viterbesi, in modo da essere presenti con una sede operativa centrale del centro antiviolenza e con sportelli dislocati nei vari comuni che aderiranno. Un modo capillare per coprire i vari servizi, fornire azioni mirate e personalizzate alle varie situazioni che si verificheranno e agevolare il recupero e il rafforzamento dell’autonomia della donna in difficoltà e dei propri figli, sia nel caso di violenze già avvenute o anche solo in caso di rischio. Auspico fortemente un esito positivo per questa pratica. Sarebbe davvero una grande conquista poter realizzare queste due strutture, un centro antiviolenza e un alloggio sicuro, protetto, da destinare a tutte quelle donne che ne hanno bisogno”.

 

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