Emporio Solidale, nel 2018 un punto di riferimento per 60 famiglie in serie difficoltà economiche

Emporio Solidale, nel 2018 un punto di riferimento per 60 famiglie in serie difficoltà economiche

Homepage - VITERBO - Uno spaccato di mondo. Qui non si fa assistenzialismo ma quella dell'Emporio Solidale, idea portata nella Tuscia dall'associazione Viterbo con Amore e al momento unico caso esistente su tutto il territorio provinciale, vuole essere una realtà di welfare rigenerativo. 

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VITERBO – Sessanta famiglie in seria difficoltà economica hanno trovato negli ultimi sei mesi un punto di riferimenti e un riparo dalla disperazione nell’Emporio Solidale di Santa Barbara. Una realtà che ha aperto i battenti lo scorso maggio, caratterizzandosi subito come strumento di contrasto alla povertà importante. Così è stato per  35 famiglie italiane, 2 senegalesi, 3 ucraine, 2 afgane, una brasiliana, 4 romene, 4 marocchine, 2 tunisine, 2 domenicane, una nigeriana, una colombiana e una albanese.

Uno spaccato di mondo. Qui non si fa assistenzialismo ma quella dell’Emporio Solidale, idea portata nella Tuscia dall’associazione Viterbo con Amore e al momento unico caso esistente su tutto il territorio provinciale, vuole essere una realtà di welfare rigenerativo. 

“Chi viene da noi deve farlo per un periodo breve, massimo un anno. Interveniamo per dare supporto, in maniera da dare speranza nel futuro di chi intende rimettersi in piedi con le proprie gambe – racconta il presidente di Viterbo con Amore Domenico Aruzzolo -“.

L’idea dell’Emporio Solidale nasce su modello di altre città del nord. Lo stesso software al centro dell’azione di individuazione dei beneficiari è targato Università di Parma. I volontari coinvolti sono invece una trentina. I giorni di apertura, in questi mesi, sono stati due. Uno solo mattina, l’altro mattina e pomeriggio. Da gennaio si aggiunge un terzo giorno, aumentano a 100 le famiglie che entrano nel progetto e diventa operativo uno sportello per l’indirizzo al lavoro. 

L’Emporio nella sostanza è un supermarket aperto a chi è in possesso dell’apposita card. Sopra questa vengono caricati i punti arcobaleno e i prodotti sugli scaffali non sono prezzati ma ogni cosa ha il suo valore in punti. 

A seconda del numero dei
componenti della famiglia si caricano dai 400 ai 1000 punti a settimana. Mille punti corrispondono
a un valore economico di 100 euro. “In realtà – spiega il presidente di Viterbo con Amore
Domenico Aruzzolo – questi cento euro spesi nell’Emporio Solidale generano un potere d’acquisto
superiore del 30% rispetto al mercato ordinario”.

Tutto inizia con l’arrivo allo sportello d’accoglienza, gestito dai volontari. Chi si trova in difficoltà consegna modello Isee, certificato storico lavorativo, situazione di residenza, segnala eventuali disabilità in famiglia. In base ai fondi a disposizione Viterbo con Amore fissa, semestralmente, il numero di famiglie che prevede di riuscire a sostenere. Da maggio a oggi i fondi a disposizione trovati sono stati pari a 24mila euro. Il bando Comunità Solidali vinto mette a disposizione da gennaio nuovi 25mila euro. Un’entrata in più che ha permesso di fissare il tetto di assistenza a cento nuclei.

Ogni famiglia al termine dei sei mesi viene verificata se ha ancora le condizioni per rimanere nel progetto. Al massimo ognuno può essere confermato per altri sei mesi. 

Foto Fisioterapy Center

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