E’ tornato “il mostro”. Moltoni contrattacca e spara su rifiuti e illuminazione pubblica

E’ tornato “il mostro”. Moltoni contrattacca e spara su rifiuti e illuminazione pubblica

Homepage - "Il mostro è tornato, forza fotografatelo", accoglie così i giornalisti il consigliere comunale Francesco Moltoni. Una conferenza stampa in difesa e all'attacco. Su Michelini commenta così: "Ha ridotto Oltre le mura a zerbino della parte peggiore del Pd".

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Venerdì l’aereo che l’ha riportato in Italia, “estradato” per dirla come lui. Moltoni, “il mostro”, così si autodefinisce, è tornato. “Forza con le fotografie, avete davanti a voi il criminale da sbattere in prima pagina”, accoglie così i giornalisti il consigliere comunale. Piazza Crispi, bar stranoto e un drappello di giornalisti che davanti a un caffè cercano di digerire il pranzo.

Davanti a tutti lui, Francesco Moltoni. Per gli amici Chicco. Tintarella “made in Baia” o giù di lì. Era in Brasile, come Cesare Battisti. “A me però sono riusciti a estradarmi. Ormai ho avuto più articoli di giornale di Riina e Valansasca nei tempi d’oro. Non credo però di essere io l’origine di tutti i mali di questa città. Magari su di me può servire a distogliere l’attenzione e farmi fuori equivale a togliere di mezzo un consigliere scomodo, anche se rimango un eletto dai cittadini e non un nominato come altri”, rompe così il ghiaccio Moltoni.

La difesa

Ha voluto organizzare una conferenza stampa per dire la sua. Davanti ha una settimana difficile con la questione della decadenza che sarà discussa giovedì in consiglio comunale. Quando era fuori Italia è finito sui giornali per la notifica di chiusura indagini su un caso che lo vorrebbe protagonista nella vicenda del crack della discoteca Perfidia. “Un articolo a orologeria”, così lo definisce. “Pensato per inculcare nella testa dei consiglieri, chiamati a decidere della mia decadenza, che sono una figura poco raccomandabile. Un criminale – continua -. Ma vorrei ricordare che proprio sulla decadenza sono pronto a chiedere i danni al Comune. Se verrò estromesso dal consiglio farò un causa milionaria, per chiedere i danni d’immagine, politico, biologico. Non esattamente una cosetta”.

Anche sulla vicenda del Perfidia ha da dire delle cose: “Servirebbe accortezza quando si pubblicano certe notizie. Magari sarebbe corretto sentire anche il diretto interessato. Quella situazione prende le mosse dalla denuncia di un privato che afferma di essere socio ma credo di poter dimostrare nelle sedi congrue il contrario. Da quella denuncia è partita tutta l’inchiesta. Ho chiesto di poter essere ascoltato e racconterò la mia versione dei fatti. Sono sereno perché certo di avere agito in modo corretto e ricordo che al momento non c’è alcun rinvio a giudizio”.

L’attacco sul presunto complotto

Ma Moltoni non ha radunato la stampa locale per giustificarsi di qualcosa. Intende fornire la sua chiave di lettura di quanto gli è accaduto negli ultimi mesi. “Sono oggetto di una campagna denigratoria pesantissima – dichiara il consigliere-. Le mie sciagure sono iniziate in un preciso momento: quando ho fatto delle dichiarazioni di un certo tipo su Viterbo Ambiente. Ricordo un mio comunicato stampa, riportato dai giornali, dove sostenevo l’opportunità di mandare a casa la società, in seguito a tutta una serie di disservizi. Lo stesso concetto era stato pochi giorni prima espresso in consiglio da Tofani, il quale chiedeva informazioni su dei subappalti affidati da Viterbo Ambiente a una cooperativa. Pochi giorni dopo esplode la questione decadenza, con un comunicato del segretario dell’unione Pd che sosteneva imbarazzante la presenzia mia e di Tofani in consiglio comunale. Poi Tofani è riuscito a riposizionarsi, io invece sono rimasto scomodo per qualcuno. Soprattutto in tutta la complicata partita delle elezioni provinciali, dove non ho risposto a certi dicktat. Allora c’è chi pensa, questa è la mia lettura, di poter utilizzare questa storia della decadenza per estromettermi dal consiglio e sostituirmi con qualcuno dato per allineato”.

Ma Moltoni promette di non stare a guardare: “Prenderò un avvocato serio, non un azzeccagarbugli, e chiederò di essere risarcito. Vogliono farmi decadere se non pago, ma io non ho detto che non voglio pagare ma che non lo reputo giusto. C’è una causa, che si definirà a inizio gennaio, tra Comune e l’assicurazione. Se i giudici decideranno che l’assicurazione deve pagare allora risponderanno loro per me. Se venisse condannato il Comune allora quest’ultimo dovrà rispondere per aver male stipulato la polizza. Se non vorranno aspettare, se decideranno di far fuori il mostro gli chiederò tutti i danni possibili e immaginabili”.

I mali di Viterbo

Moltoni punta il dito su appalto rifiuti e appalto illuminazione pubblica. Argomenti su cui lascia intendere avrà tempo di ritornare.

L’attacco a Michelini

“Michelini dice che se siamo stati eletti dobbiamo ringraziarlo, ho ragione di credere che sia vero il contrario e penso che il sindaco dovrebbe vergognarsi per queste dichiarazioni. Lui ha preso solo i frutti di Oltre le mura. Ha usato questa lista per scopi personali, rendendolo lo zerbino della parte peggiore del Pd”, il colpo di fucile del consigliere verso il primo cittadino. Poi spende due parole sulla nomina di Lorenzo Ciorba a presidente del collegio dei revisori dei conti e vola rapido sulle nomine del Comune di Viterbo all’Interporto di Orte. Questioni su cui avrà da dire nel dettaglio nei prossimi giorni.

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