E’ ora di passare dalle parole ai fatti

E’ ora di passare dalle parole ai fatti

Politica - Dai Lumi in Aria alla prima crisi di maggioranza. Quando si passerà dalle parole ai fatti? Luisa Ciambella ed Andrea Egidi chiedono che si apra un dibattito sul ruolo di Caffeina

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Va bene lo ammetto. Il Festival delle Luci ancora non sono andato a vederlo. Lumi in Aria non mi piace a prescindere. Così come non mi piace a prescindere la mostra con le opere di Don Sebastiano Del Piombo, anche se questa però l’ho vista. Non mi piacciono a prescindere perché non mi piace l’improvvisazione, non mi piace che si buttino via soldi e perché non mi piacciono i conflitti di interesse.

 

Improvvisazione e soldi gettati al vento

Perché improvvisazione? Perché leggo che “nei prossimi giorni verranno sistemate molte cose” e “che il nodo della migliorabilità è tutto sul budget”. Dopo che si spendono tutti quei soldi non è accettabile sentirsi dire che si poteva fare meglio e che la colpa delle sbavature e della poca efficacia del prodotto è del poco tempo e del budget limitato. Non voglio far la morale sul fatto che siano stati spesi 140.000€, benvengano gli investimenti in promozione del territorio (se realmente tali). Quel che mi colpisce però è che sia stato speso l’80/90% dei fondi a disposizione per questo Natale per queste due parrocchie nel deserto. Deserto che è la logica conseguenza del fatto che, in nome del grande evento, le associazioni che da anni animano la città sono state messe alla canna del gas. Il grande evento, solo e mal comunicato, non serve a niente. Sicuramente non a portare masse di turisti in città o a far riflettere i cittadini. Qualcosa avrà riempito, ma sicuramente né la pancia né la testa dei viterbesi.

 

Il conflitto di interessi

Ancora con il conflitto di interessi? Sì e a scanso di equivoci voglio partire dalla definizione. Un conflitto di interessi– copio e incollo da Wikipedia – è una situazione che si verifica quando viene affidata un’alta responsabilità decisionale a un soggetto che abbia interessi personali o professionali in conflitto con l’imparzialità richiesta da tale responsabilità”. Ma non è finita. La parte più interessante arriva ora: “L’essere in conflitto di interessi ed abusare effettivamente della propria posizione restano quindi due aspetti distinti: un soggetto coinvolto, infatti, potrebbe non agire mai in modo improprio, tuttavia un conflitto di interessi esiste a prescindere che ad esso segua o meno una condotta impropria”. Cosa voglio dire? Voglio dire che il conflitto di interessi, nonostante le dimissioni di Giacomo Barelli dalla Fondazione Caffeina, persiste. Per dire che non è necessario che l’assessore faccia favori al soggetto terzo per essere in conflitto di interessi. Tutto ciò implica che ogni azione del soggetto che si trovi in questa situazione sarà percepita come poco chiara, perché il dubbio sulla sua imparzialità rimarrà. E allora una Amministrazione dovrebbe evitare situazioni di conflitti di interesse, che come abbiamo visto esistono per definizione, per evitare dubbi sul proprio operato. Se a tutto ciò si aggiungono fatti poco trasparenti, abbiamo fatto bingo.

 

I fatti poco chiari

Lumi in Aria, il convegno da 10.000€ di budget in collaborazione con la neonata associazione La Novella (organizzato per parlare di Viterbo Città Europea dello Sport) e l’appalto per l’allestimento della mostra delle opere di Don Sebastiano Del Piombo sono poco chiari perché sembrano nascondere legami tra la Fondazione Caffeina, le aziende, le persone e le associazioni che le ruotano intorno e questi eventi, e perché chi ha vinto alcuni appalti sarebbe stato visto fare prove tecniche per eventi prima ancora che potesse sapere della volontà dell’amministrazione comunale di realizzarli.

 

Dalle parole ai fatti

Mesi fa in seguito alla nomina ad assessore alla cultura di Giacomo Barelli il sindaco Leonardo Michelini aveva promesso che sarebbe stato garante dell’imparzialità dell’Assessore. In questi giorni Il Corriere di Viterbo e Il Messaggero danno notizia delle ire di alcuni pezzi della maggioranza su quanto sta accadendo. Il vicesindaco Luisa Ciambella ad esempio chiede “un chiarimento politico sul ruolo di Caffeina” prendendosi gli applausi di Andrea Egidi (“Finalmente si alza una voce autorevole. Brava Luisa Ciambella”), ma anche la tirata di orecchie della sua amica “popolare” Daniela Bizzarri che chiede “di mettere la parola fine a tutta questa strumentalizzazione”. Il sindaco Michelini infine avrebbe preso da parte Rossi e Barelli per intimarli di smetterla. La domanda allora è questa: quando si passerà dalle parole ai fatti? Quando verrà risolto il conflitto di interessi?

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