Doppio appuntamento a Qda, in scena Cervantes e ‘Una storia bruttissima’

Doppio appuntamento a Qda, in scena Cervantes e ‘Una storia bruttissima’

Cronaca - Alle 16,30 a Palazzo dei Priori, alle 18 tappa allo Spazio Biancovolta. Quartieri dell'Arte presenta nel centro storico di Viterbo due appuntamenti da non perdere.

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StoriaDoppio appuntamento con Quartieri dell’Arte. ‘Il teatrino delle meraviglie’ di Miguel de Cervantes e ‘Una storia bruttissima’ di Stefano Pastore saranno protagonisti di questo lunedì 15 settembre nel centro storico di Viterbo. Si inizia alle 16,30 a Palazzo dei Priori con il primo spettacolo, alle 18 invece la scena si sposta allo Spazio Biancovolta (via delle Piagge/Zona San Faustino).

Cervantes pubblicò nel 1615 in un unico volume sia otto commedie che gli ‘Intermezzi’ e tra questi ‘Il teatrino delle meraviglie’, straordinaria breve composizione, che può essere paragonata a un lampo accecante per la forza che sprigiona. Questo divertente e amaro “intermezzo” ha una domanda nascosta tra le righe: “Siete certi di vedere le figure del teatrino delle meraviglie?”. Questa domanda in realtà Cervantes ce la pone a noi, domanda che nel corso dei secoli non è mutata. Non vi è alcuna possibilità di mediazione, o le vedi o non le vedi. Puoi vedere le “figure”, a patto che tu accetti la “grande menzogna” che impone il pensiero dominante, le vedi, a patto che tu entri nella pista del circo per eseguire gli esercizi che ti vengono richiesti. Certo, qualche volta gli equilibri si rompono e come nel nostro caso, arriva il “maresciallo d’alloggio” e con forza ci mostra la realtà, ma oramai il “gioco” si è fatto pesante e nonostante tutto, coloro che mentono a se stessi, come ipnotizzati, continuano a percorre la strada intrapresa.

‘Una storia bruttissima’ è una commedia che è stata scritta ridendo. È nata come soggetto cinematografico, come “compito” assegnato da Gian Maria Cervo al Centro Sperimentale di Cinematografia.  Quello che forse va rimarcato, è che questa storia bruttissima è (quasi) vera. Ossia, è la rielaborazione di fatti realmente accaduti e di personaggi esistenti, in maggioranza individui che hanno dai trenta ai quaranta anni, di diversa origine, cultura, estrazione sociale, tutti alle prese con l’epoca infame che stiamo vivendo. Le reazioni di chi l’ha letta sono state discordanti: alcuni l’hanno trovata semplicemente delirante ma la maggior parte ci ha riso e alcuni fino alle lacrime. Nel momento in cui si è deciso di presentarla al pubblico, le persone coinvolte l’hanno qualificata post-drammatica, surreale o Cool Fun, ma forse il fatto più interessante è che un esterno a cui, onestamente, non è piaciuta, l’ha definita “non tranquillizzante”. Crediamo che qui sia il valore (se ce n’è uno) di questa storia bruttissimamente e allegramente quasi vera: la generazione qui rappresentata non è tranquillizzante per niente e di sicuro non è tranquilla. Sarebbe facile dire che è una generazione che ha perso i valori ma, secondo noi, la realtà è più drammatica (o più comica): i valori li cerca o si convince di averne ma ha perso totalmente la cognizione del legame tra significati e significanti, che siano essi etici, religiosi, ideologici o semplicemente comportamentali. La conseguenza di ciò può essere solo il delirio, in forme diverse per indirizzo e per gravità. Non resta che riderci su.

La regia degli spettacoli è affidata ad Alberto Gagnarli. Con Anna Ferraioli Ravel, Mauro Lamanna e con gli allievi del corso di recitazione del Centro Sperimentale di Cinematografia. Musiche di Paolo Casa. In collaborazione con CSC- Scuola Nazionale di Cinema -. Tra loro il pronipote del grande drammaturgo napoletano, vissuto a cavallo del XIX e XX secolo, Edoardo Scarpetta e il figlio del noto attore Giorgio Tirabassi.

Quartieri dell’Arte ringrazia Marco Naldi per la cortese collaborazione e vicinanza al festival.

 

 

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