Dopo un giorno le installazioni di Pratogiardino sono già state saccheggiate
Homepage - Da sabato a domenica la maggior parte delle opere dello Yarn Bombing Viterbo nel parco cittadino erano già state trafugate
Un giorno. Questo il tempo che sono durate le installazioni di Yarn Bombing Viterbo a Pratogiardino. Sabato sono state posizionate e domenica erano già quasi del tutto sparite. Un triste e ridicolo specchio del Paese in cui viviamo, nel quale l’arte di denuncia finisce per diventare decorazione per case e giardini di privati cittadini, che di loro iniziativa distruggono un’installazione creata ad hoc per quel parco.
Sabato un gruppo di persone che ha dichiarato di agire “per sottolineare l’incuria e il degrado in cui versano tutti i parchi della città di Viterbo” ha portato la rivoluzione a pratogiardino. Una protesta fatta di bellezza e opere. Invece di imbrattare, distruggere o denunciare con violenza l’incuria dei parchi cittadini, la Yarn Bombing Viterbo ha realizzato una serie di installazioni create all’uncinetto. Fiori e piante, ma anche cacche di canne e rivoli d’acqua, tutto realizzato all’uncinetto o a maglia, piazzato nel parco cittadino per denunciarne l’abbandono.
“Abbiamo scelto Prato Giardino poiché rappresenta il simbolo di tutti i parchi e giardinetti pubblici della città di Viterbo, perciò il nostro allestimento in esso, fa da eco a tutte le situazioni di degrado in cui si trovano gli altri giardinetti pubblici della città, privi di giochi per bambini o dove presenti distrutti, degrado totale e abbandono del verde”, dichiarava il gruppo lo scorso sabato attraverso una nota diffusa ai media locali.
Peccato però che il giorno dopo tutti quei colori e quel lavoro minuzioso sia andato in fumo. Tutto sparito, rubato da chi probabilmente non ha alcun interesse a far sì che le cose cambino in meglio. La notizia si è diffusa in fretta e sui social è iniziata la discussione. C’è chi ha definito il furto “uno schifo”, chi si è sentito fortemente sdegnato e offeso dal gesto di semplici cittadini, che entrano in un parco e si sentono liberi di prendere ciò che vogliono e portarselo a casa.
Fin troppo eloquente un altro commento alla vicenda, che descrive fino in fondo l’accaduto: “mi ha disturbato tantissimo vedere adulti che fregandosene del rispetto degli altri prendevano le cose e se le portavano via e di conseguenza i bambini facevano la stessa cosa”. L’installazione a pratogiardino, infatti, mirava ad avere di nuovo un posto dove far giocare e incontrare i più piccoli. Proprio ai bambini era dedicata questa protesta d’arte, ma forse il primo passo da fare è restituire alle nuove generazioni il senso del rispetto e della civiltà, in modo che almeno loro possano un giorno vincere la battaglia contro il degrado e il menefreghismo.
- Attacco a Prato Giardino, con la bellezza denunciato il degrado dei parchi viterbesi