Donna Olimpia a processo per la distruzione della Città di Castro

Donna Olimpia a processo per la distruzione della Città di Castro

Homepage - Due storici simulano un processo per decretare i responsabili della distruzione del capoluogo dei Farnese a metà del 1600

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“Donna Olimpia nel corso della sua vita, ha avuto tre amanti: i soldi, il potere e la politica”, la descrive così Colombo Bastianelli, storico pamphliano e avvocato difensore di Donna Olimpia Pamphilj Maidalchini, accusata di essere la vera responsabile della distruzione della Città di Castro.

La conferenza “Hic Castrum Fuit 1649. Donna Olimpia Pamphilj e i Farnese” che si è svolta giovedì 28 presso il Museo Civico di Ischia di Castro, si apre con il benvenuto del Sindaco Salvatore Serra, che precisa la volontà da parte dell’amministrazione comunale di continuare a valorizzare ciò che resta delle rovine di Castro, attualmente comprese nel territorio di Ischia di Castro.

Presente alla conferenza, anche Sabrina Quintili, Assessore al Turismo, Innovazione Amministrativa, Museo e Siti Archeologici. La conferenza che si è svolta ad Ischia fa parte del progetto “Sulle Orme di Olimpia” promosso dalla Confraternita SS del Sacramento e S.Rosario, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di riaprire il Palazzo Doria Pamphilj di San Martino al Cimino.

Ma chi era davvero Donna Olimpia, principessa di San Martino? Fu davvero lei la responsabile della completa demolizione di quella che fu la Città di Castro? (Capoluogo del Ducato di Castro, il territorio governato dalla famiglia Farnese comprendente numerosi paesi, tra cui Ischia di Castro).

All’accusa, Romualdo Luzi, storico farnesiano che incolpa proprio Donna Olimpia, assetata di potere e ricchezza, di essere la vera mandante della distruzione della città, avvenuta nonostante gli accordi di resa al termine della seconda guerra di Castro del 1649, assicurassero l’incolumità ai cittadini. Invece, contrariamento ai patti, i soldati papali disposero che i castresi fossero evacuati dalle loro case, andando a rifugiarsi nei borghi vicini, e che l’intera città venisse rasa al suolo.

Il perché di questo gesto è ancora oggi un grande mistero della storia. Allo storico Luzi, che punta il dito verso Donna Olimpia, adducendo l’odio nei confronti della famiglia Farnese come movente, si contrappone la visione di Bastianelli, certo che la nobildonna vicinissima al Papa suo cognato, non avesse alcun interesse nella distruzione di Castro: al contrario, Donna Olimpia avrebbe beneficiato della conquista del Ducato e dalla conseguente vendita del feudo, ottenendo così il denaro necessario per coprire le spese dell’imminente Giubileo.

Che la colpa sia stata di Donna Olimpia, accecata dalla vendetta nei confronti dei Farnese, o come sostiene Bastianelli, di Papa Innocenzo X pressato dalla corona spagnola, certo è che non ci sono documenti certi che attestino l’una o l’altra tesi. Questo dubbio ha dato vita ad un vivace dibattito al quale il pubblico ha partecipato interessato. Tanti sono stati i temi affrontati: le fonti orali che descrivono Donna Olimpia come la “Pimpaccia” sono da ritenersi attendibili? Capire questo personaggio complesso, nonostante l’aiuto di Elisabetta Gnignera, storica del costume, non è affatto facile.

Certo è che una donna come Olimpia, che non aveva alcuna intenzione di sottostare all’autorità degli uomini, fuggita più volte dal convento (il padre la voleva suora) ambiziosa e avvezza alla politica, sia stata sotto molti punti di vista, una donna dalle caratteristiche moderne e, nel bene o nel male, un personaggio impresso per sempre nella storia.

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