Disabili, Viterbo ad accoglienza zero. Le storie di Marco ed Enrico

Disabili, Viterbo ad accoglienza zero. Le storie di Marco ed Enrico

Homepage - Marco per recarsi all'ospedale di Belcolle è costretto a camminare sulla strada perché il marciapiede è impraticabile. Mentre Enrico è costretto a scendere dal marciapiede 100 metri prima di Porta Faul, rischiando di essere investito dalle macchine.

ADimensione Font+- Stampa

Viterbo è adeguata per un diversamente abile? Giornata mondiale dell’invalidità, benvenuti nel capoluogo della Tuscia.

Il tema è da sempre caro a La Fune, ma questa volta a porre l’attenzione è un lavoro realizzato dall’associazione Viterbo Civica e diffuso sui canali social. Un breve testo e un paio di foto per raccontare il volto peggiore della città dei papi. Qui dove marciapiedi e strade sono a prova di disabile, nel senso che non ci può transitare.

Oggi abbiamo voluto fare un esperimento, abbiamo incontrato due nostri amici: Marco Olimpieri ed Enrico Morano. Li abbiamo seguiti per vedere come si rapportano in una città come Viterbo che non è assolutamente predisposta per un diversamente abile. E abbiamo scoperto che basterebbe veramente poco per rendergli la vita più facile”, inizia così il racconto di Viterbo Civica.

“Marco ed Enrico, due nostri concittadini costretti a muoversi su una sedia a rotelle. In una città dove non esistono grosse possibilità di trovare mezzi pubblici dotati di pedane per i disabili, dove le barriere architettoniche sono difficili da superare, dove spesso automobilisti distratti ingombrano anche i marciapiedi impedendo il normale transito per chiunque, figuriamoci per chi è costretto a muoversi su una carrozzella. Marco ed Enrico non chiedono nulla più di quanto gli spetti, il diritto di vivere la città come chiunque altro.

Non vogliamo assolutamente fare polemica nei confronti del Comune o di chiunque altro delegato alla mobilità anche dei nostri amici con difficoltà motorie. Crediamo però che meritino un pizzico di attenzione in più. Basterebbe poco – continua Viterbo Civica – per rendere i loro spostamenti più sicuri, per ridargli almeno il diritto a un’autonomia alla quale anche loro, come ognuno di noi, hanno diritto. Basta poco, basta solo volerlo”.

Come vedete dalle foto Marco per recarsi all’ospedale di Belcolle è costretto a camminare sulla strada perché il marciapiede è impraticabile. Con qualche sacchetto di bitume si risolverebbe il problema. Mentre Enrico è costretto a scendere dal marciapiede 100 metri prima di Porta Faul, rischiando di essere investito dalle macchine, perché manca una semplice apertura su un’inferriata o meglio un piccolo scivolo.

Caro Comune: vogliamo aiutare questi due ragazzi che, veramente con pochissimo, potrebbero vivere in modo migliore? Soprattutto oggi che è la giornata mondiale dell’invalidità.

disabile

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune