Diritti dei lavoratori stranieri, al Cosmonauta un incontro promosso dall’Arci

Diritti dei lavoratori stranieri, al Cosmonauta un incontro promosso dall’Arci

Homepage - VITERBO - L'iniziativa è promossa dalla Rete Antitratta Viterbese, Arci solidarietà Viterbo Onlus, Casa diritti sociali della Tuscia, Caritas diocesana Viterbo CDA , Associazione Erinna, L’altro circolo. Centro di iniziativa e cultura omosessuale, Rete degli studenti medi, Kyanos, Flai CGIL, UILA UIL, USB

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VITERBO – Giornata Mondiale dei Diritti dei Lavoratori Stranieri, Arci promuove un incontro al Circolo Il Cosmonauta. L’appuntamento è per questo mercoledì 18 dicembre, ore 17.30. Ad aprire il dibattito sarà un video. 

L’iniziativa è promossa dalla Rete Antitratta Viterbese, Arci solidarietà Viterbo Onlus, Casa diritti sociali della Tuscia, Caritas diocesana Viterbo CDA , Associazione Erinna, L’altro circolo. Centro di iniziativa e cultura omosessuale, Rete degli studenti medi, Kyanos, Flai CGIL, UILA UIL, USB

“Sul lavoro, fondamento della nostra Repubblica, si costruisce anche la cittadinanza di quanti iniziano in Italia una vita nuova, per scelta o per necessità. Il lavoro è una leva di integrazione che non si limita all’emancipazione socio-economica, ma investe una dimensione più personale, e per questo totalizzante, fatta di relazioni, confronto, condivisione di difficoltà e successi, senso di appartenenza”. Inizia così il nono Rapporto governativo annuale Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia, del luglio 2019.

“Quanti sono i migranti in Italia e negli altri Paesi europei? In Italia su dati ufficiali (lo stesso rapporto citato poc’anzi, per esempio) relativi al 2018 la quota è 5,4 milioni, l’8,5% della popolazione, che arriva al 9% con la stima di 600mila persone senza permesso in regola. Di questi 5,4 milioni, quasi la metà sono stranieri comunitari, ovvero provenienti da altre nazioni Ue – così Arci in una nota -.

Il nostro Paese è all’undicesimo posto tra gli Stati europei per presenza migratoria: la prima è la Svizzera con il 25% – un abitante su quattro – seguita da Austria (15,7%), Belgio e Irlanda (entrambe al 12%), Germania (11,7%) e vicina ai dati di Spagna (9,8%), Regno Unito (9,5%), Danimarca e Svezia (entrambe all’8,8%), mentre la Francia è più sotto, al 7%, superata dalla Grecia con il 7,6%. Attenzione: stiamo parlando di migranti in generale, se guardiamo ai dati sui rifugiati, titolari di protezione internazionale, essi sono una parte molto limitata del totale: in Italia, per esempio, sono attorno alle 150mila unità, quindi meno dello 0,3% (tre su mille), che arriva allo 0,4% contando anche i richiedenti asilo in attesa di risposta alla propria domanda.

Il 70% delle persone immigrate in Italia è nel 2018 un lavoratore attivo, mentre i nativi arrivano al 67% (in aumento entrambi di un punto percentuale rispetto all’anno precedente). Ma anche la disoccupazione è più alta per i migranti: 14% contro il 9,7% di chi è nato in Italia.

Considerando l’anno 2018, le imprese appartenenti a cittadini Extra UE – complessivamente 379.161 unità, pari all’11,9% del totale – rappresentano in Toscana il 17,6% delle aziende, in Lombardia il 17,1%, in Liguria il 16,9% e nel Lazio il 16,3%”. Imprenditori che lavorano e, soprattutto, danno lavoro.

Anche nella provincia di Viterbo sono migliaia i lavoratori stranieri inseriti nel tessuto produttivo sia come dipendenti che in attività di lavoro autonomo. Non mancano purtroppo casi di pesanti forme di sfruttamento che approfittano della vulnerabilità giuridica e sociale dei migranti”.

Foto Fisioterapy Center

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